Calabria

Video e slogan sulle pagine social. Anche così la ’ndrangheta comanda

Una volta la “vetrina” del potere mafioso erano le cerimonie religiose, le processioni dove il boss sfilava per le vie del paese accanto alle immagini dei santi. Ora le mafie italiane hanno abbracciato l’era digitale e i social sono diventati non solo uno strumento per mostrare il proprio dominio ma un terreno fertile per la costruzione di un “immaginario mafioso” che non solo normalizza, ma talvolta giunge a glorificare la criminalità, esercitando un’influenza preoccupante soprattutto sulle giovani generazioni.
La Fondazione Magna Grecia, con il rapporto “Le mafie nell’era digitale. Focus TikTok” prosegue il proprio impegno nello studio della presenza delle organizzazioni mafiose sui social network. Proprio Tik Tok con la sua forza virale e la capacità di costruire immaginari condivisi attraverso video brevi e coinvolgenti, è divenuta un terreno privilegiato per la diffusione di simboli, linguaggi e rappresentazioni che tendono a normalizzare e spettacolarizzare la criminalità organizzata.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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