Toscana

VIDEO | Crossodromo Pd


“Non siamo mai stati contro il crossodromo, le associazioni e gli sportivi hanno diritto ad avere un’area attrezzata per praticare quello sport, ma era chiaro fin da subito che lì a Ponte alla Chiassa non sarebbe stato possibile”. Il Pd di Arezzo torna ad attaccare l’amministrazione per come è stata gestita la vicenda del bando per la riapertura del crossodromo dove era stato nei decenni precedenti. Giovanni Donati nel corso di questi mesi ha seguito la vicenda insieme agli altri consiglieri e ha prodotto alcune interrogazioni che ripercorre adesso.

“Fin da subito, dalla pubblicazione del bando da parte dell’assessore Scapecchi, abbiamo evidenziato dei problemi tecnici che potevano ricadere sulle associazioni che avrebbero gestito il crossodromo, tra i quali i movimenti di terra, sono le stesse segnalazioni che ha riportato anche la commissione tecnica che ha valutato le domande e che rilevato le criticità” spiega Donati. 

“Questa è la dimostrazione che non c’è dialogo fra gli assessorati, visto che riguarda anche l’assessorato all’urbanistica, Lucherini attraverso i propri uffici avrebbe potuto mettere a conoscenza l’assessore Scapecchi dell’impossibilità di eseguire gli interventi che lui ha messo all’interno del bando”.

Nei giorni scorsi, dopo mesi di dibattito politico e di allarme tra la cittadinanza della zona che si è mossa raccogliendo anche più di 500 firme contro la riapertura, è arrivato lo stop definitivo dalla commissione comunale che ha messo in fila una serie di criticità, di ostacoli che rendevano irrealizzabile il progetto del crossodromo presentato da chi aveva vinto la gara.

“In relazione allo stato del luogo e alle attività sportive proposte – si legge nella nota del Comune – la commissione tecnica ha evidenziato criticità relative a quella delle due che ha ottenuto il maggior punteggio, fermo restando che le stesse criticità, anche se leggermente attenuate da uno sfruttamento meno intensivo, sono presenti anche nella seconda delle proposte. In particolare, sono risultati problematici gli aspetti legati alle modifiche strutturali dell’attuale tracciato mediante movimento terra visti i vincoli gravanti sull’area, l’utilizzo intensivo di veicoli a motore tali da configurare una attività costante nei giorni della settimana e intensiva nei fine settimana, l’eventuale incidenza di ulteriori oneri connessi agli interventi di mitigazione ambientale”.

“Questa è la riprova – aggiunge Donati – che noi non eravamo contro il crossodromo, ma noi eravamo per far sì che, sia i cittadini, che le associazioni che vogliono giustamente praticare uno sport, di non ritrovarsi un domani dopo aver investito tanti soldi a dover chiudere per delle criticità tecniche che l’assessore Scapecchi non aveva visto. Questo è il problema fondamentale. Ora ci auguriamo che l’assessore Scapecchi che, come gli abbiamo detto ormai da mesi, riesca ai individuare un’area dove questo sport possa essere praticato per realizzare una nuova pista da motocross. Ecco, lì a Ponte alla Chiassa comunque quell’area potrebbe davvero essere impegnata per momenti sociali ricreativi della popolazione, lo richiedono loro stessi”.

E nell’area di Ponte alla Chiassa? Le idee ci sarebbero, per renderla fruibile alla cittadinanza, magari con percorsi ciclo pedonali e facendola diventare luogo di ritrovo e ricreativo, ma chiosa infine Donati: “Abbiamo in mente anche alcune idee per poter riutilizzare questa pista, ma che per il momento teniamo per noi perché vanno valutati tanti aspetti e non fare come l’assessore Scapecchi, capace di buttare là idee bandi e poi vedere che non possono essere realizzate.”


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