Vicoli silenziosi e pace: viaggio alla scoperta di Poggiorsini
Poggiorsini, è il più piccolo comune del Parco nazionale dell’Alta Murgia, situato tra le colline calcaree delle Murge Baresi, al confine tra la Puglia e la Basilicata. Tra vicoli silenziosi e campi che si perdono all’orizzonte, Poggiorsini diventa il simbolo di un’Italia minore che resiste e che merita attenzione, un luogo dove le radici contano ancora e la comunità si riconosce nello sguardo di chi qui è nato o c’è arrivato ed ha scelto di restare.
Con appena 500 abitanti, è un borgo che conserva ancora l’anima autentica della Puglia più rurale, dove il tempo sembra scorrere più lentamente e i panorami mozzafiato fanno da cornice alla vita quotidiana. Una gemma silenziosa, incastonata tra le pieghe morbide del paesaggio pre-murgiano, dove la luce danza sui campi e il vento racconta storie antiche.
A inizio giugno, la terra si copre di un manto tenero e vibrante: onde verdi di fieno, tra cui emergono, leggere e ostinate, le spighe di avena selvatica, sottili e arcuate, con le loro ariste lunghe come ciglia al vento. Sono verdi ora, ma già sognano l’oro dell’estate che verrà, quando matureranno sotto il sole cocente della Murgia, tingendo i campi di nostalgia e raccolto. In questo microcosmo dove la botanica incontra la poesia, ogni filo d’erba ha una direzione, ogni spiga una voce, e Poggiorsini – minuscolo e immenso – custodisce l’arte semplice della meraviglia.
Dal belvedere di Poggiorsini lo sguardo abbraccia la Premurgia e scivola verso la Fossa Bradanica, fino a incontrare le prime alture dell’Appennino. A nord si riconosce il profilo del Vulture, antico vulcano solitario; a sud, le cime lontane del Pollino. Al centro del panorama spicca il Castello di Monteserico, isolato tra i campi, e all’orizzonte, come sospeso nel tempo, il paese di Genzano di Lucania. Qui, anche il silenzio è fecondo: parla la terra, parlano le pietre, delLe sue origini risalenti al Paleolitico antico, come attestano i numerosi reperti ritrovati nel territorio. Nel Medioevo, il borgo fece parte del feudo di Castel Garagnone e appartenne agli Altavilla di Andria.
Nel 1609, la famiglia Orsini acquisì il feudo e trasformò l’insediamento rurale in un centro urbano. Costruirono il palazzo ducale (1723-1727) e la chiesa parrocchiale di Maria Santissima dei Sette Dolori (1726-1727), dotando il borgo di infrastrutture come molino, forno e mattatoio. Nel 1808, con la fine della feudalità, Poggiorsini divenne frazione di Gravina in Puglia. Solo nel 1957 ottenne l’autonomia amministrativa.