Liguria

Vibrazioni a Sestri Ponente, stop ai lavori di domenica e ok al risarcimento dei danni “certificati”

Genova. Stop ai lavori di domenica e “piena disponibilità” al risarcimento dei danni, ma solo se “accertati e certificati”. Sono le novità emerse dalla riunione convocata ieri sera da Regione Liguria e Comune di Genova per fare il punto sui disagi segnalati dai cittadini di Sestri Ponente nel corso dei lavori per il ribaltamento a mare di Fincantieri portati avanti da Autorità Portuale.

All’incontro hanno preso parte il presidente e commissario alla ricostruzione Marco Bucci, il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, l’assessore alla Sicurezza di Genova Sergio Gambino, il consigliere delegato al ribaltamento a mare del cantiere navale Lorenzo Pellerano, la presidente del Municipio Medio Ponente Cristina Pozzi e i rappresentanti dei comitati dei cittadini di Sestri, Assoutenti, Federconsumatori, Adiconsum, Adoc, Spi Cgil, Uil Pensionati, Confedilizia, Rina, Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Occidentale e struttura commissariale.

“In questo primo incontro abbiamo raccolto le istanze dei cittadini e dei loro rappresentanti e siamo arrivati a un primo, doppio risultato – dichiarano il presidente Bucci e il vicesindaco reggente Piciocchi -. Si è confermata la sospensione dei lavori la domenica, a partire dal 2 marzo, con la conclusione dei lavori di palificazione per la fine di marzo fatta salva la possibilità che, a causa dello stop domenicale, ci sia la necessità di protrarli per i primi quattro giorni di aprile”.

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“C’è inoltre la piena disponibilità al riconoscimento del risarcimento dei danni accertati e certificati agli immobili – spiegano Bucci e Piciocchi -. Su questo tema, l’impegno degli enti locali sarà quello di sollecitare la massima celerità da parte delle assicurazioni“.

Per quanto riguarda il tema dei disagi derivanti dal rumore e dalle vibrazioni segnalato dai residenti “è stata concordata l’attivazione anche di un tavolo tecnico per l’analisi di quanto successo e per valutare gli effetti di tali disagi: dovranno essere convolti Regione, impresa, Autorità portuale, Comune di Genova e i rappresentanti dei cittadini. Sarà richiesto alla Regione Liguria di coordinare il tavolo che verrà aggiornato”.

A parlare esplicitamente di risarcimenti era stata anche Assoutenti, che aveva organizzato una simbolica protesta sotto Palazzo San Giorgio chiedendo che fossero usati allo scopo i 30 milioni accantonati nel progetto per gli imprevisti. Nel frattempo però le opposizioni difendono la strada dell’attivazione di un tavolo Pris, che – come previsto dalla legge regionale – porterebbe ad una serie di indennizzi a tutti gli “interferiti” dal cantiere. Una soluzione utilizzata in altre situazioni in cui grandi cantieri hanno interferito pesantemente con la cittadinanza – vedi Terzo Valico e il grande cantiere del Viadotto Bisagno –  prevedendo delle fasce di indennizzi slegate dalla certificazioni di danni, ma applicando una logica più ampia per definire il danno, comprendendo disagi, rumore, limitazioni dovute al cantiere e molto altro.

Una differenza di termini che di fatto è sostanziale: il risarcimento, infatti, è previsto in caso di condotta non conforme alla normativa. Cosa tutta da dimostrare, ma che nei fatti potrebbe avere una sua dimensione, tenendo conto del fatto che un simile cantiere ha avuto un genesi di anni, anche nello sviluppo della sua “messa a terra”. Tempistiche che secondo i cittadini potevano permettere una gestione molto diversa anche delle eventuali “ricadute esterne”, secondo alcuni “prevedibili” visto il contesto urbano di Sestri Ponente. Su questi assunti si fonda l’iniziativa di Confedilizia che, a prescindere dalle mosse di Assoutenti, sta preparando un’eventuale battaglia legale contro l’Autorità portuale.

Nei giorni scorsi Genova24 ha documentato il caso emblematico di una casa inagibile per metà a Sestri Ponente dopo che alcune lunghe e profonde crepe sono comparse sui muri delle stanze: “Una delle stanze è la mia camera – spiega un residente – e abbiamo dovuto spostare il letto. Ora dormo in salotto mentre la televisione l’abbiamo dovuta mettere in cucina. Non sappiamo che cosa abbia causato questa situazione con certezza, ma di sicuro sono mesi che ogni giorno la nostra abitazione trema. Siamo sfollati in casa nostra”.




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