Friuli Venezia Giulia

Viale Campi Elisi, RFI abbatte gli alberi vicino al ponte ferroviario. Richiesta di accesso agli atti

15.04.2025 – 07.01 – Il ponte ferroviario posto tra viale Campi Elisi, via San Marco e la Torre del Lloyd sede dell’Authority portuale triestina è, da qualche giorno, un po’ più spoglio: Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha infatti abbattuto tutti gli alberi presenti a fianco, da tempo cresciuti sui lati dei binari. Sono stati dapprima abbattuti gli arbusti, poi le fronde e infine gli alberi stessi. La ragione non è legata allo stato di salute degli alberi, né tanto alla pericolosità nei confronti delle auto parcheggiate; piuttosto invece alla vicinanza coi binari dei treni merci che transitano nella zona. Infatti, stando all’art. 52 del DPR 753/1980 “lungo i tracciati della ferrovia è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta, steccati o recinzioni in genere ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in posizione orizzontale”.
In particolare, guardando alla massicciata odierna, “gli alberi per i quali è previsto il raggiungimento di un’altezza massima superiore a metri quattro non potranno essere piantati ad una distanza dalla più vicina rotaia minore della misura dell’altezza massima raggiungibile aumentata di due metri. Nel caso che il tracciato della ferrovia si trovi in trincea o in rilevato, tale distanza dovrà essere calcolata, rispettivamente dal ciglio dello sterro o dal piede del rilevato”.
La causa pertanto appare di natura tecnica, legata all’eccessiva vicinanza alla ferrovia; sebbene proprio per l’età di questi alberi il verde era lì presente da decenni, senza che vi fosse stato mai alcun intervento. Questo genere di operazioni è di solito routine nel Carso, dove gli alberi troppo vicini alla linea ferroviaria vengono abbattuti e si procede, ogni tot tempo, ad estirpare erbacce e piante. Una necessità divenuta impellente a seguito dei rovinosi incendi dell’estate 2022, quando erano state poste sotto accusa, tra le possibili cause, le scintille dei treni di passaggio. Tuttavia se abbattere decine di alberi nel Carso non suscita reazioni, la situazione cambia quando si abbatte un simile numero di alberi nel cuore cittadino. In questo caso il filare alberato forniva una piccola area cuscinetto in una zona dalla pesante viabilità, specie per il continuo transito di camion dalla zona operativa del porto, al contempo fornendo ombra e un po’ di frescura nei caldi mesi estivi. La zona, incastrata tra il retroterra portuale e ferroviario e l’inizio del quartiere di san Giacomo, è dominata dal cemento, specie col retrostante Pam di Celli-Tognon in stile brutalista.

I consiglieri tanto del Consiglio Comunale quanto di quello regionale rispettivamente di Adesso Trieste e il Patto per l’Autonomia hanno chiesto un accesso agli atti onde approfondire quali siano state le ragioni e se era davvero necessario procedere non solo alla potatura, quanto all’abbattimento completo degli alberi in oggetto.

[z.s.]




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