Piemonte

Viaggi e avventure di un’artista botanica


Una decina di anni fa l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha accolto un ambizioso progetto, proposto dall’artista botanica Lucilla Carcano. Si tratta della Scuola di disegno naturalistico “Il Pennello“, che si propone di insegnare e promuovere le tecniche del disegno e dell’acquarello come strumenti di studio e approfondimento della flora locale e della natura del territorio. Seguendo la fenologia stagionale della vegetazione, vengono organizzati ogni anno lezioni in aula e all’aperto per gruppi di allievi appassionati di ogni età. Disegnare insieme è ogni volta un’esperienza di scoperta e piacere condiviso.

Abbiamo incontrato Lucilla Carcano per farci raccontare com’è nata questa esperienza.

Come sei diventata un’artista botanica?

Dopo i miei studi universitari in biologia ho iniziato a lavorare a Roma come illustratrice scientifica. Più tardi mi sono trasferita in Liguria ed oggi vivo sull’Appennino, ai confini del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. Qui la vista spazia tra il mare e le Alpi: dalle spiagge liguri ai boschi misti dell’Appennino piemontese, in una manciata di chilometri si susseguono una varietà di ambienti caratterizzati da una flora ricca e diversificata. Passeggiando sui sentieri ed esplorando boschi e torrenti ho imparato a conoscere molte specie vegetali. Il mio approccio con le piante avviene sempre attraverso l’osservazione e il disegno. Nel tempo, studiando i colori dei fiori o delle foglie in autunno ed il modo in cui i pigmenti vegetali si mescolano tra loro creando infinite combinazioni, ho sviluppato la mia tecnica dell’acquarello. Potrei dire che il territorio in cui vivo ha fatto di me un’artista botanica, conciliando la mia formazione scientifica con la curiosità per il mondo naturale e la passione per l’arte che mi accompagnano fin dall’infanzia.

Quando sono cominciati i tuoi viaggi come artista?

Nel 2019 è arrivata una grande sorpresa: sono stata invitata in Sudafrica, nella Riserva Naturale di Grootbos, per partecipare alla realizzazione del Grootbos Florilegium, un progetto che coinvolge i bravissimi artisti botanici sudafricani insieme ad un gruppo di artisti ospiti provenienti da vari Paesi, tra i quali Germania, Stati Uniti, Giappone, Inghilterra, Brasile. La Riserva di Grootbos si trova nel Regno Floristico del Capo, regione caratterizzata da un’elevatissima ricchezza di specie vegetali, gran parte delle quali endemiche e in molti casi impollinate anche dagli uccelli. Coordinati dall’esperienza della famosa artista Vicki Thomas e dalla competenza di botanici e zoologi, abbiamo ritratto ad acquarello, tempera o matite colorate moltissime specie di piante insieme ai loro impollinatori. Da questa virtuosa alleanza tra l’arte e la ricerca sul territorio è nato il prezioso Florilegium, pubblicato nel 2022. Le opere originali sono oggi esposte al pubblico nella galleria Hannarie Wenhold Botanical Art Gallery. I tre viaggi sudafricani che ho intrapreso tra il 2021 ed il 2025 sono stati una preziosa occasione di crescita delle mie competenze di artista e naturalista in un contesto internazionale di alto livello. Noi artisti siamo stati guidati in indimenticabili uscite di esplorazione sul campo per osservare e fotografare le piante che avremmo poi ritratto. In piccoli gruppi, abbiamo condiviso ore di lavoro appassionato, preparando schizzi ed appunti, discutendo sulle complesse strutture dei fiori e scambiandoci consigli.

Cosa significa per te fare rete con altri artisti?

Michael Lutzeyer, ideatore e promotore del Grootbos Florilegium, ha coinvolto noi artisti botanici motivandoci a sviluppare un movimento collettivo. Si sono create nuove connessioni e collaborazioni tra artisti di diversa nazionalità, accomunati dall’impegno nella sensibilizzazione sul ruolo delle piante per la vita sulla Terra. L’arte è sempre stata indispensabile per suscitare pensiero critico e veicolare valori universali. In particolare, oggi gli artisti botanici costituiscono un’avanguardia verso una nuova consapevolezza: la nostra attenzione è ostinatamente concentrata sul mondo vegetale, fondamento essenziale e ineludibile che tiene insieme ogni altra forma di vita. Siamo distanti ma connessi, come gli alberi di una foresta comunicano attraverso la rete delle loro radici. Grazie ad alcune amicizie nate in Sudafrica sono entrata a far parte della rete degli artisti botanici tedeschi ed austriaci. La cultura tedesca è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali e nel contempo molto aperta ai contenuti dell’arte contemporanea. In Germania Sylvia Peter gestisce una galleria d’arte interamente dedicata al tema delle piante, il Forum Botanische Kunst, un vero e proprio punto di riferimento per gli artisti botanici europei. Il Forum organizza mostre ed incontri di approfondimento, promuovendo il dialogo tra i temi dell’arte contemporanea e quelli delle scienze naturali. Ho avuto il piacere di esporre insieme a Sylvia Peter (The place where I live, Forum Botanische Kunst, 2023) e ad Andreas Hentrich (The four seasons, Raum für Kunst und Natur, 2024). Successivamente, la Fondazione Ludwig Seeburger mi ha invitata per una Residenza d’artista nell’antico villaggio di Maulbronn, nella regione di Stoccarda.

Cos’è una “residenza d’artista”?

L’arte è un processo lento, e l’ispirazione raramente ci raggiunge in mezzo al caos. Il ritratto di una specie vegetale, in particolare, richiede molto tempo e concentrazione. Comprendere la struttura e il portamento, studiare il colore, progettare la composizione ed eseguire le minuziose velature ad acquarello: tutto ciò si concilia a fatica con le numerose distrazioni della vita di tutti i giorni. La Residenza d’artista rende possibile una completa immersione nel proprio mondo creativo. Nel mio caso, per dieci settimane durante la primavera di quest’anno ho vissuto in compagnia delle piante presso l’atelier della Fondazione Seeburger, a due passi dal monastero di Maulbronn. Linfa – Primavera a Maulbronn è il titolo del progetto che ho realizzato, raccontando il succedersi delle fioriture tra i boschi e i prati delle verdi colline tedesche in una mostra finale molto apprezzata dai visitatori.

C’è una pianta a cui ti senti particolarmente legata tra quelle che hai ritratto?

Desideravo dipingere l’arnica, i cui bellissimi capolini ricchi di olii essenziali crescono nei prati d’altitudine sui rilievi centroeuropei. E’ una pianta dalle molteplici virtù curative: per contrastare la rarefazione della specie, causata dalla massiccia raccolta illegale, pochi coraggiosi agricoltori pionieri la coltivano sulle Alpi. Per due anni ho frequentato le coltivazioni di ARMO1191 in Friuli: in quello studio tra le nuvole ho trascorso ore beate disegnando i grandi fiori gialli visitati dalle farfalle.

Una riflessione per concludere?

Il poeta e ambientalista Gary Snyder ha scritto: “La natura non è un luogo da visitare, è casa”.

Ho visitato molti luoghi, immergendomi in flore esotiche e diverse culture. Poi ogni volta torni in Appennino e capisci che la natura è una sola, ed è la nostra casa comune.

 

Per approfondimenti:

Sito personale di Lucilla Carcano 

Instagram: Lucilla Carcano (@lucillacarcano)

Scuola di disegno naturalistico “Il Pennello”


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