via libera dalla Giunta capitolina
Ora è ufficiale: il cuore di Roma rallenta. La Giunta capitolina ha approvato la delibera che trasforma tutto il centro cittadino in una grande Zona 30, un progetto di cui si parlava ormai da mesi e che rappresenta uno dei cambiamenti più significativi nella mobilità della Capitale.
E non sarà un caso isolato: il modello è destinato a estendersi, in futuro, anche ad altri quadranti della città.
Dal 2026 si viaggia tutti più piano
I nuovi limiti entreranno in vigore da gennaio 2026 e coinvolgeranno l’intero perimetro della Ztl Centro Storico: dal Tridente al Muro Torto, passando per i lungoteveri.
Qui, la velocità massima consentita sarà sempre e comunque 30 km/h. Una rivoluzione a metà, visto che quasi la metà delle strade (il 49%) era già soggetta a questa limitazione.
La delibera prevede anche una nuova perimetrazione della Ztl, pensata per allineare il sistema dei varchi ai nuovi flussi e alle intersezioni.
Verranno quindi ritoccati punti sensibili come Portico d’Ottavia, via Arenula (est e ovest), via Barberini, via Bissolati, via XX Settembre, villa Peretti, largo Agnesi e un tratto di via dei Fori Imperiali.
Alcuni varchi – come quello tra lungotevere e via Arenula – erano finora in posizioni “a metà strada”, creando zone grigie. Con la nuova configurazione, copriranno l’intera arteria.
Una misura che “funziona”: lo studio che convince la Giunta
La decisione trova fondamento nello studio realizzato da Roma Servizi per la Mobilità, che definisce la Zona 30 nel centro storico come una misura “ad elevata efficacia”: capace di portare benefici concreti e misurabili in ambiti chiave come la sicurezza stradale, la qualità dell’aria, la regolarità del trasporto pubblico e la mobilità attiva. E, soprattutto, uno studio che rassicura: nessuna criticità strutturale sulla funzionalità della rete urbana.
“Ridurre la velocità significa salvare vite”
L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè sottolinea l’aspetto più importante: la sicurezza. E lo fa con i numeri alla mano.
A 70 km/h muore il 31% dei pedoni investiti (percentuale che sale al 98% per gli over 60).
A 50 km/h il rischio scende al 7% (oltre il 50% per gli anziani).
A 30 km/h la mortalità crolla all’1%, e solo al 5% per gli over 60.
“L’istituzione della Zona 30 non è un atto ideologico – spiega Patanè – ma una scelta basata su dati scientifici: diminuire la velocità significa ridurre incidenti, salvare vite, abbattere inquinamento e rumore. I vantaggi supereranno di gran lunga i piccoli aumenti nei tempi di percorrenza”.
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