Via libera ai motori sui sentieri, le associazioni sul piede di guerra
Un emendamento alla legge 28 inserito all’interno del bilancio di previsione 2024 approvato dalla Regione che apre al transito di veicolo a motore su sentieri e mulattiere e sui viali parafuoco e sulle piste forestali. L’iniziativa a firma di Emanuele Puletti della Lega riprende una legge analoga votata un anno fa in Lombardia e già presente in Veneto.
L’emendamento Per la consigliera si farebbe così chiarezza perché cacciatori e fungaioli rischiavano sanzioni transitando con i loro mezzi. Dal primo gennaio, quindi, via libera ai mezzi a motore sui sentieri. Ma le associazioni Cia, Legambiente, Federazione italiana escursionismo e le guide escursionistiche associate a Lagap (Libera Associazione Guide Ambientali Professionistiche) sono sul pieno di guerra. E se la regione non farà marcia indietro è pronto il ricorso al Tar.
Sentieri a rischio Per Lagap c’è perplessità su tale scelta che, come dicono in una nota, «sembra andare in netto contrasto con quelle del turismo lento di cui la stessa Regione è portavoce e promotrice, ad esempio, il nuovissimo progetto “Umbria Green Holidays” che verrà presentato giovedì 28 dicembre». Un progetto che punta sul turismo lento a che porta migliaia di visitatori nel nostro territorio. A rischio la tenuta dei sentieri che, come dicono, sono «faticosamente manutenuti dai volontari, sono pesantemente danneggiati dal passaggio di motoveicoli non autorizzati».
L’appello Anche Fie Umbria, federazione italiana escursionismo, ha espresso il «netto contrasto» con l’emendamento ai disegni di legge relativi al bilancio della Regione approvato il 20 dicembre. «Conoscendo le dinamiche naturalistiche della montagna e delle aree boschive che frequentiamo» dichiara Stefano Paggetti, presidente del comitato regionale Umbro «riteniamo che sia stata avanzata una proposta scellerata e priva di raziocinio. Siamo convinti che il passaggio di mezzi a motore – specie in alcune aree particolari come zone SIC (Siti Interesse Comunitario) – causino un processo di modificazione ambientale che, nel tempo, andrà a gravare sull’equilibrio naturalistico, danneggiando non solo l’ambiente in sé, ma anche la biodiversità che lo caratterizza». Pertanto le due realtà chiedono alla presidente Tesei di aprire un tavolo di discussione e confronto a tutto campo.
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