Vertenza portierato: licenziamenti in vista per 56 lavoratori ASL di Nuoro
NUORO – L’incertezza regna tra i 56 lavoratori del servizio di portierato della ASL 3 di Nuoro. Con il cambio di appalto previsto per il prossimo 1° settembre, i dipendenti, finora gestiti dalla AEP Multiservizi srl, rischiano il licenziamento. La società che subentrerà, la cooperativa di vigilanza La Nuorese, non ha ancora chiarito le modalità del passaggio, sollevando preoccupazioni tra i lavoratori che chiedono di mantenere il contratto attuale.
La fretta del subentro e i dubbi sul contratto – La vertenza, di cui si trova ampia documentazione negli uffici della direzione ASL e nelle sedi sindacali, è esplosa a causa dell’atteggiamento della nuova azienda subentrante, che ha posto come termine ultimo per il passaggio il 1° settembre senza aver mostrato la tipologia di contratto che intende applicare. I dipendenti chiedono che venga mantenuto il contratto Multiservizi finora applicato, che rappresenta l’unica fonte di reddito per molte famiglie. L’incertezza è acuita dal timore che, pur evitando il licenziamento, le condizioni economiche e contrattuali possano peggiorare. I lavoratori hanno manifestato preoccupazione per la generica dicitura di “armonizzazione del contratto”, temendo che eventuali emolumenti aggiuntivi possano essere erogazioni liberali e non parte integrante della retribuzione, con conseguenze negative anche sui contributi previdenziali.
L’appello alla ASL 3 – Per fare chiarezza sulla situazione, i lavoratori hanno chiesto alla direzione dell’ASL di Nuoro di agire come parte attiva nella vertenza, convocando un incontro con l’Ispettorato Provinciale del Lavoro. Le richieste sono chiare e precise:
- Applicazione integrale del contratto attuale.
- Garanzia dei medesimi livelli retributivi.
Chiarimenti sull’armonizzazione del contratto, per avere la certezza che la retribuzione complessiva sia valida anche ai fini del calcolo dei contributi previdenziali. La dignità del lavoro e la garanzia della prosecuzione di un servizio “prezioso per far funzionare al meglio i rapporti tra l’azienda sanitaria e i suoi utenti” sono i punti irrinunciabili della protesta. I 56 lavoratori, pur firmando la lettera di protesta, hanno chiesto l’anonimato per evidenti ragioni di opportunità.
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