Calabria

Vertenza Abramo Customer Care a Crotone: l’appello dei lavoratori al Presidente Occhiuto


È trascorso quasi un anno da quando la complessa vertenza Abramo Customer Care ha trovato una via d’uscita, restituendo speranza e stabilità a circa mille famiglie calabresi. A ripercorrere i mesi cruciali e a lanciare un nuovo, ponderato appello al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è Gianni Angotti, Rappresentante Sindacale CONF.I.A.L. – Comunicazione di Crotone, in una lettera aperta che sottolinea la gratitudine per il risultato raggiunto, ma pone l’attenzione sulla prossima, silenziosa scadenza: maggio 2026.

Il ritorno alla vita: la svolta di Konecta e l’impegno istituzionale

La svolta decisiva si è consumata a fine dicembre scorso, quando i dipendenti Abramo hanno sottoscritto il contratto con Konecta. Un percorso non immediato e non uniforme per tutti: anche i lavoratori LAP (inizialmente esclusi) sono stati reintegrati a maggio di quest’anno, sebbene con condizioni diverse, ovvero un contratto part-time al 50% e a tempo determinato.

Il rappresentante Angotti definisce questo reintegro come una “seconda possibilità” resa concreta dall’intervento del Presidente Occhiuto. La lettera esprime profonda riconoscenza per il ruolo giocato dal Governatore, elogiando un approccio “senza clamore, senza riflettori”, in netto contrasto con le “passerelle e dichiarazioni ad effetto” spesso viste in contesti di crisi.

“Lei c’è stato davvero, insieme a rarissime figure sindacali che hanno scelto la strada più difficile: quella della lotta responsabile, della resilienza, del confronto continuo e della ricerca di soluzioni all’interno delle istituzioni, contribuendo a lanciare un modello di concertazione virtuoso,” si legge nel testo.

Questo sforzo ha avuto un impatto che travalica i singoli stipendi. La missiva sottolinea che il mantenimento di mille posti di lavoro ha “restituito serenità non solo a mille lavoratori, ma a un’intera comunità,” sostenendo famiglie, mutui, e un indotto di negozi e servizi essenziali nella nostra Regione.

L’ombra del maggio 2026: la paura della precarietà

Nonostante l’enorme passo avanti, la lettera mette in luce una nuova e imminente fonte di preoccupazione per una parte dei lavoratori coinvolti: la scadenza dei contratti a termine, fissata per maggio 2026.

Questa data, che si avvicina “in silenzio”, rischia di riaprire “una ferita mai del tutto chiusa: quella della precarietà”. Il timore è che l’incertezza torni a dominare la vita di chi, dopo anni di lotta, ha assaporato la stabilità.

I lavoratori riconoscono l’impegno di Occhiuto nella complessa lotta al precariato in tutta la Calabria e scelgono un tono costruttivo e rispettoso, evitando polemiche o rivendicazioni.

“Non per polemizzare. Non per rivendicare. Ma per chiederLe, con rispetto e fiducia, di non dimenticarsi di noi, di tornare – con i Suoi modi e con la Sua capacità di mediazione – su questo tema,” afferma Angotti.

Stabilità, non privilegio: l’appello a completare il percorso

L’obiettivo esplicitato dai firmatari non è un beneficio speciale, ma la stabilità: la possibilità di “programmare la nostra vita, di guardare avanti senza contare i mesi che mancano alla scadenza di un contratto”, dopo tanti anni di incertezza.

Il rappresentante sindacale conclude l’appello richiamando proprio l’efficacia dimostrata dalla gestione Occhiuto in questa crisi: “Presidente, Lei ha già dimostrato che anche in Calabria le cose possono davvero cambiare. Per questo Le chiediamo di continuare questo percorso fino in fondo”.


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