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Verstappen vince davanti a Norris, Ferrari fuori dal podio

L’extraterrestre Max Verstappen vince il GP d’Italia, una prestazione mostruosa rifilando 20 secondi alle McLaren. L’olandese ha concesso le briciole ai propri rivali, dopo aver ceduto la posizione al via a Lando Norris (2°) — per il taglio della chicane di curva 1 alla partenza — poi ha ripassato il britannico alla stessa curva ed è volato verso la vittoria. In casa papaya, nel finale Oscar Piastri (3°) ha ceduto la posizione al compagno di box dopo essere passato avanti, perché il britannico era rimasto bloccato ai box per un errore dei meccanici. Il divario in classifica mondiale dice ora 324 Piastri, 293 Norris.

Quarta la Ferrari di Charles Leclerc, scattata dalla stessa posizione, sesta quella di Lewis Hamilton, nel mezzo la Mercedes di George Russell (5°). Hanno chiuso la top-10: Alexander Albon (7°), Gabriel Bortoleto (8°), Andrea Kimi Antonelli (9°) e Isack Hadjar (10°). Il 19enne bolognese della Mercedes aveva chiuso 8°, ma si è preso 5 secondi di penalità per la manovra pericolosa nel finale sulla Williams di Alexander Albon. Un italiano è così tornato a fare punti nel GP d’Italia dal 2019 (allora era stato Antonio Giovinazzi sull’Alfa Romeo Sauber), il più giovane a punti nel GP d’Italia superando Elio De Angelis (quarto a Imola ’80, a 22 anni e 5 mesi).

Il commento di gara

Date una auto a Verstappen e vi farà magie. L’occasione Mad Max ce l’ha avuta a Monza e non se l’è fatta sfuggire, prendendosi la 66ª vittoria della carriera davanti a un Norris che voleva il primo successo in Brianza, ma che torna a casa con la minima consolazione di aver rosicchiato punti in classifica al rivale di casa Piastri. Sudando però freddo e applaudendo al gesto cavalleresco del compagno, che lo ha lasciato tornare davanti dopo l’errore al pit che aveva penalizzato il numero 4, ora a -31 dal rivale.

All’Autodromo Nazionale, in una gara non propriamente spettacolare come si sperava alla vigilia, la lotta di vertice è durata quattro giri, quando basta per vedere Verstappen prima dare la prima posizione a Norris, per aver tagliato la chicane nel primo settore — con annesse critiche di un infuriato Lando: “Cosa sta facendo questo idiota? Dai… Prima mi mette nell’erba e poi taglia la curva” dopo averlo fatto finire con parte delle ruote sull’erba —, poi riprendersi la vetta alla stessa curva, col grave errore del numero 4 papaya di avergli lasciato aperta troppo la porta all’interno.

Da lì, è iniziata la sinfonia di Max, che ha allungato, gestito, e poi allungato col passare dei giri, rispondendo colpo su colpo quando Norris si è acceso nel passo, con diversi tempi sull’1”22 alto. Un ritmo confortante, “solido”, lo ha definito il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase, che gli ha detto di “consolidare il vantaggio perché (in gara) la situazione può sempre cambiare”. Così è andata davanti fino alla seconda metà di gara, con la McLaren che ha voluto allungare lo stint per puntare a inserire la Soft nel finale e la Red Bull chiamata a decidere se coprire la strategia o entrare prima. Alla fine è stata scelta la seconda opzione, tanto che Max è rientrato al 38° giro (gomma rossa). Davanti così Lando ha provato ad allungare lo stint, sperando in una Safety (“Voglio andare sulla strategia opposta a Verstappen”, ha detto via radio) — che sarebbe quasi arrivata per un contatto tra Carlos Sainz e Ollie Bearman alla Roggia — mentre Piastri è rientrato a otto giri dalla fine con lo stesso set, così da coprire il precedente pit di Leclerc per inserire le Hard.

Una mossa che ha obbligato a sua volta Norris a rientrare per coprire l’undercut di Piastri, ma da qui il colpo di scena: il meccanico non ha bloccato l’anteriore sinistra con la pistola e così il britannico ha perso la posizione su Piastri, che però, cavallerescamente, ha restituito la posizione in fondo al rettilineo nel finale, il giro seguente, pareggiando così il favore che Lando fece al compagno nel finale del GP d’Ungheria 2024. Davanti, così, Max è potuto andare tranquillo verso la vittoria, realizzando un’altra magia e il super distacco di 20 secondi sulle McLaren.

E in Ferrari? Leclerc non poteva fare di più, concedendo show nel duello iniziale contro Piastri — con tre sorpassi totali nel mezzo: due alla Prima Variante e Lesmo 1 — poi però ha perso ritmo nel corso dei giri, complice anche un’auto difficile da controllare in curva, specialmente alla Ascari. Con le temperature più fresche e il serbatoio più leggero è andata meglio e le gomme posteriori hanno respirato, ma i distacchi oramai erano consolidati. Non è bastata al monegasco la velocità di punta nei rettilinei, dopo una ottima partenza nella quale aveva superato l’australiano della McLaren. Insomma, di più non si poteva fare. Strana la scelta di inserire le Soft a metà tra il pit di Russell e quello degli avversari davanti, ma la posizione non sarebbe cambiata. Hamilton, finito tra qualche polemica sabato per non aver dato la scia a Charles, aveva detto di puntare alla top-5, ma si accontenta del 6° posto nella sua prima Monza da ferrarista, dopo una gara di rimonta dal 10° (per la penalità raccolta in Olanda in regime di bandiere gialle).

Mvp di giornata, assieme a Verstappen, è sicuramente Gabriel Bortoleto, velocissimo per tutto il weekend. Bravissimo a tenere Fernando Alonso dietro (fuori per aver rotto la sospensione) e anche bravo in un sorpasso prima della Roggia su Liam Lawson. Torna a punti Andrea Kimi Antonelli dopo l’Ungheria, realizzando il primato di più giovane a punti nel GP d’Italia.


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