Vento, mare e stile sulle belle spiagge di Biarritz
Quando il sole si tuffa nell’Atlantico, si sente il ruggito dell’oceano, ed è tra le onde bianche, increspate dal vento, che appare dall’alto della scogliera Biarritz. Lungo un sentiero di verdi tamerici si scende alla spiaggia che a perdita d’occhio va dalle luci di San Sebastian, nei Paesi Baschi spagnoli, al grande Faro che dal 1834 guida navigatori e sognatori, dominando l’oceano dall’alto dei suoi 73 metri. Nella perla della Côte des Basques il vero protagonista è il mare vivace, maestoso con onde impetuose che lambiscono le scogliere e accarezzano lunghe spiagge sabbiose, plasmando l’identità della città.
L’arrivo del surf in Europa
Un set unico, scelto da molti film ma uno in particolare ha lasciato il segno. Correva il 1957 e durante le riprese de “Il Sole sorge ancora” (dal romanzo “Fiesta” di Ernest Hemingway), il produttore americano Paul Velter porta sul set la tavola da surf che approda in Europa. Rispetto al Mar Mediterraneo, le acque basche sono più imprevedibili, perfette per i surfisti e quella tavola suscita grande interesse tra i residenti, contribuendo a diffondere la passione per questo sport. Da allora Biarrizt è capitale europea del surf non solo per le tante competizioni che ospita (dalla storica Madeider Arosteguy al Biarritz Surf Festival atteso dal 12 al 14 settembre) ma perché il richiamo delle onde è irresistibile per migliaia di persone residenti e non ed il surf incarna quello stile di vita tipico della città. Tavole vintage e longboard colorati invadono le strade, le piazze e le spiagge dove c’è uno variopinto spettacolo umano che mescola generazioni, unite da desiderio di libertà nel mettersi alla prova con le onde, pazienti nell’aspettare il giusto momento, desiderosi di un relax dopo lo sforzo.
La spiaggia dell’imperatrice
In cerca dell’onda giusta c’è chi si spinge sulle spiagge di di Anglet e chi tra le scogliere di Bidart (bellissimo il panorama da la Tantina playa mentre si gusta merluzzo alla basca). Ma sulla costa il teatro più famoso di vittorie e sconfitte per neofiti e campioni è la Grande Plage (Grande Spiaggia) la cui fama precede di molto l’arrivo del surf. È qui che in onore dell’amata moglie l’imperatrice Eugénie nel 1854, Napoleone III acquisisce quasi 50 acri di dune di sabbia e realizza Villa Eugénie che, in classico stile Impero, diventa residenza estiva della corte imperiale. Ancora oggi passeggiando sulla spiaggia si è colpiti dal suo splendore (“Palazzo di Francia” dal 2011 e hotel di lusso Hyatt nel 2022 è stato oggetto di una superba ristrutturazione). Con il re e la regina a Biarrizt arrivano personalità illustri e la fama della località fa il giro del mondo, attirando l’aristocrazia e l’alta società. Dopo la morte dell’imperatrice nel 1881, la residenza viene trasformata in un casinò, poi nell’Hôtel du Palais e dopo un tragico incendio nel 1903, fu ricostruita a forma di “E” in onore dell’Imperatrice. Successivamente, l’opulenza reale cede il passo al glamour con la presenza di personaggi dell’arte e della moda come Victor Hugo, Frank Sinatra, Gary Cooper, Ernest Hemingway e Coco Chanel a cui oggi è dedicata una splendida suite.
L’Art Decò di edifici e hotel di charme
Del suo glorioso passato restano le belle ville verso il faro, le tante costruzioni Art Deco (dal Casino Municipal sulla Grande Plage al lussuoso Plaza Hotel al Museo del Mare). Ma anche alcuni piccoli hotel di charme nel cuore cittadino tra Rue Gambetta e Boulevard Esplanade. Delizioso è l’Hotel Eduard VII, un tempo “Villa des Rosiers”, tra Avenue Victor-Hugo e Avenue Carnot. Vi soggiornava il re d’Inghilterra Edoardo VII, che apprezzava l’aria di mare corroborante che gli leniva la tosse. Ogni camera arredata con raffinati arredi Art Déco, racconta un dettaglio del passato della città. Da li in pochi minuti si apre un dedalo di vie dove scovare botteghe artigiane (da Graine, marchio tessile prodotto in loco, all’essenze profumate de Le Corner De Sofie alle inconfondibili sedie a sdraio in tessuto).
Ancora pochi passi a piedi e si arriva in Rue Des Halles: sosta d’obbligo all’inconfondibile mercato coperto per gustare le specialità gastronomiche dai pintxos, le tapas basche, a base di pesce fresco, al famoso Jambon de Bayonne, il prosciutto crudo locale. Ritornando verso il mare sulla roccia del Cachaous, si erge la bella Villa Belza, altro magnifico edificio Belle Époque con vista mozzafiato sul mare. Da li lo scenario torna ad essere spettacolare perché le tamerici si infittiscono fino a giungere al Rocher de la Vierge (Scoglio della Vergine), illuminato in mezzo all’oceano e raggiungibile da un ponte di ferro tra gli scogli. Sentinella di pietra battuta dalle onde, eretta in memoria di un miracolo in mare, da oltre un secolo, la Vergine veglia sui marinai, e regala ai visitatori un panorama sulla baia e sui Pirenei. La più bella vista al tramonto sul Rocher De La Vierge la regala il roof top dell’Hotel de la Plage, aperto anche ai non ospiti. Lontano dal trambusto urbano, incastonato come un ciottolo sulla spiaggia di Port-Vieux, invita a soffermarsi nel cuore del fascino cosmopolita della costa. L’architetto d’interni Olivier Granet-Sottis, ha ideato un design che riecheggia il paesaggio circostante. Tonalità minerali, legni chiari e tessuti grezzi interagiscono con la luce naturale, evocando il mare e i profili della terra basca di cui orgogliosamente ne è testimone. Ogni pezzo è progettato su misura, frutto di collaborazioni con artigiani e artisti locali.
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