Friuli Venezia Giulia

Vent’anni del progetto Opera Viva, nuova edizione la metamorfosi

19.09.2024 – 12.25 – Metti una dimora storica come il Civico Museo Sartorio e una mostra – intitolata “A me gli occhi” – per dialogare assieme in modo vivo e vivace. È stata inaugurata oggi la rassegna, in collaborazione con la Sissa, sviluppata in chiave scientifica ed artistica per dare immagine all’architettura della mente, sull’attività cerebrale della vista/visione come il cervello traduce in immagine ciò che vediamo. Immagini scientifiche affiancate alle opere di tre giovani artiste: Veronica Genna, Sofia Omnis ed Erin Pizzol, realizzate dopo un seminario alla Sissa con i ricercatori. La mostra è visitabile dalle 10 alle 17, da giovedì a domenica fino al 20 ottobre prossimo ed è ad ingresso libero. L’evento si colloca nell’ambito del ventennale del principale progetto dell’Associazione culturale Opera Viva “Questa volta metti in scena …” dedicato al tema de “Le Metamorfosi”, con il sottotitolo “Travestimenti dell’era contemporanea”. La mission è quella di aprire una riflessione sul processo di cambiamento – dall’archetipo greco, padre di tutte le interpretazioni – della società contemporanea.

Il direttore artistico Lorena Matic – affiancata da Michela Messina per il Comune di Trieste e da Donato Ramani del laboratorio interdisciplinare della Sissa – spiega che «il progetto affronta il passaggio dall’umano al post umano esplorando l’evoluzione della cultura e della società, dell’Intelligenza naturale all’Intelligenza artificiale in una prospettiva futura che ridefinisce l’essenza stessa dell’uomo attraverso la scienza e i cambiamenti relazionali». Le tematiche vogliono essere sempre attuali e coinvolgere gli studenti delle scuole superiori: il tema viene affrontato in chiave scientifica, artistica e sociale. In questo caso, si vuole indagare come la scienza sia in grado di cambiare la realtà degli individui mentre i travestimenti altro non sono che un’alterazione del sé, interpretazione di momenti storici attraverso l’arte contemporanea.

La rassegna prosegue venerdì 27 settembre con l’inaugurazione al Museo MuCa di Monfalcone della mostra “Da vicino nessuno è normale” che esplora le metamorfosi dell’individuo nell’era post-umana. Le opere esposte, visitabili fino al 28 ottobre, riflettono sulla manipolazione visiva e fantascientifica dell’identità. Tra gli artisti in mostra spiccano i lavori del fotografo Erwin Olaf (1959-2023), noto ritrattista della famiglia reale olandese e autore riconosciuto a livello mondiale, e le provocatorie opere del duo CianographicSisters (Debora Vrizzi ed Emanuela Biancuzzi). Completano l’esposizione le sculture di Gaetano Bodanza, le fotografie e i video di Debora Vrizzi (regista e direttore della fotografia, che nel travestimento inscena fiabe del reale senza lieto fine) e i dipinti di Carlotta Cason, che esplorano i temi della psiche e dell’emozione. Saranno disponibili audioguide per i visitatori.  Giovedì 24 ottobre alle ore 18 sarà la volta della mostra “Diverso da chi“, presso il Kulturni dom di Gorizia, realizzata in collaborazione con il CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia.

L’esposizione, visitabile fino all’8 novembre, affronta le metamorfosi sociali attraverso le fotografie di Italo Michieli e di altri autori contemporanei come Maurizio Melozzi e Mario Pierro, mettendo in dialogo il cambiamento degli anni del boom economico con le trasformazioni attuali. Anche quest’anno il progetto prevede una ricca sezione di attività didattiche, tra cui una Masterclass sulla fotografia tenuta dal fotografo Walter Criscuoli, Visiting Professor, e un concorso artistico per le scuole superiori che culminerà nel 2025 con la premiazione al Teatro Miela di Trieste. Inoltre, la mostra “Le Metamorfosi” dei giovani partecipanti si terrà a Capodistria presso il Palazzo Gravisi Buttorai (inaugurazione il 13 febbraio 2025).

[e.b.]

 




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