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Venezia, studentessa fuorisede cacciata di casa con insulti razzisti: «Sei una terrona maleducata»

È diventato virale in poche ore il video-denuncia di una giovane studentessa fuorisede a Venezia, sfrattata dalla sera alla mattina dalla sua proprietaria di casa e insultata con frasi razziste. Nel filmato, rilanciato su Instagram, si sentono parole pesanti e offensive che hanno subito acceso l’indignazione sui social e nel mondo accademico.

L’episodio e il video

Il filmato mostra la ragazza mentre scende le scale del condominio e discute con la signora che le aveva affittato l’appartamento. Quella che potrebbe sembrare una discussione come tanti precipita quando la proprietaria della casa la apostrofa: «Sei una terrona di m…». Prima, l’aveva già definita «altezzosa, arrogante, una gran maleducata», aggiungendo: «Dove pensi di arrivare nella vita?». Poi il portone che si chiude ìe la giovane si vede costretta a lasciare l’alloggio. Il contratto non era ancora scaduto. Eppure, senza preavviso, la studentessa è stata costretta a trovare un’altra sistemazione d’emergenza.

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Nel video postato su Instagram, la ragazza ha replicato: «Viaggio da sola da cinque anni e sono stata in più di 12 Paesi, ho convissuto con persone di ogni età e non mi è mai capitato che mi si mancasse così di rispetto. Studio e lavoro mantenendomi da sola. Questi – dice rivolgendosi alla signora – sono i veneziani». Un post che ha superato il mezzo milione di visualizzazioni, accompagnato da centinaia di messaggi di solidarietà.

La condanna dell’Unione degli Universitari

Durissima la presa di posizione dell’Unione degli Universitari. «È stata cacciata di casa dalla proprietaria che ha motivato la sua scelta con frasi intrise di razzismo e pregiudizi antimeridionalisti», accusano dal sindacato. La coordinatrice Angelica Morresi aggiunge: «In questo caso si è sfociati in un linguaggio molto aggressivo, ma diverse altre volte ci sono stati segnalati atteggiamenti da parte dei proprietari che, fra le righe, ti fanno capire che vorrebbero evitare di affittarti l’appartamento perché sei del Sud». E ancora: «L’utilizzo di queste parole va condannato a prescindere, anche se pronunciato in un momento di stizza. Poi emerge che la studentessa aveva regolarmente pagato l’affitto fino al 30 del mese e risolvere il contratto senza un minimo di preavviso non è legittimo».

In un comunicato, l’Udu sottolinea: «Venezia è una città universitaria e non può tollerare discriminazioni di questo tipo, né tra le calli né nelle stanze in affitto. Un episodio inaccettabile, non è solo un fatto personale ma il sintomo di un clima sempre più ostile nei confronti di chi studia, lavora, vive e contribuisce alla città, ma viene trattato come corpo estraneo solo per provenienza geografica».

La posizione di Confedilizia

Interviene anche Giuliano Marchi, presidente di Confedilizia Venezia: «L’offesa è un’offesa sempre però non conosciamo i dettagli, eviterei le tifoserie. Il tema reale è che dobbiamo trovare regole certe che tutelino l’una e l’altra parte». Marchi ricorda che la normativa nazionale in materia di locazioni e gli accordi territoriali «determinano, ad esempio, il canone massimo e minimo negli affitti e offrono vantaggi fiscali a entrambe le parti. In altre parole rispettare le regole conviene, creando così un deterrente a fatti incresciosi».

Cristina Guarda (Avs): «Da veneta, questo comportamento non mi rappresenta»

«Quanto accaduto alla studentessa cacciata di casa e insultata per la sua origine meridionale è vergognoso. Mi unisco alla solidarietà espressa dall’associazione Udu Venezia e spero che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il presidente del Veneto Luca Zaia facciano lo stesso. Chi studia, lavora e vive in Veneto non è un intruso, ma una componente fondamentale delle nostre comunità. Da veneta, dico che questo comportamento non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza della nostra regione». Così Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi eletta nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra. «Venezia è una città universitaria, ma la carenza di politiche per la casa rischiano di trasformarla in uno spazio ostile a chi contribuisce ogni giorno al suo tessuto sociale. Negli anni, la regione ha tagliato i fondi per il diritto allo studio e oggi trovare posto in uno studentato è molto difficile. In una città iper-turistificata come Venezia, il caro affitti è un problema reale. Ma gli studenti non sono vacche da mungere, sono cittadini a pieno titolo e vanno trattati con rispetto. Ed è assurdo sentire ancora certi insulti nel 2025».




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