Venezia, quando le borseggiatrici hanno denunciato i veneziani: ecco come è successo
Venezia, quando le borseggiatrici hanno denunciato i veneziani: ecco come è stato infranto il “nuovo primato”.
Da giorni si parla (con indignazione) sui social e per strada del fatto avvenuto a Venezia al termine del quale borseggiatori hanno denunciato veneziani che disturbavano il loro ‘lavoro’ (il nostro articolo in questa pagina), però nessuno aveva finora spiegato bene il fatto così come avvenuto.
La catena degli eventi è riportata dalla Nuova Venezia in edicola oggi, ed è un racconto estremamente interessante che chiarisce i fatti in modo accurato, dato che finora si era parlato solo in termini generici di presunte violazioni al codice per “stalking” o per “riprese non autorizzate”.
L’episodio – per la cui completezza vi rimandiamo al quotidiano in edicola – degli esposti-querele reciproche è avvenuto il 12 agosto ed ha coinvolto due veneziani, appartenenti all’organizzazione dei “Cittadini Non Distratti”, e due borseggiatrici che, guarda caso, erano le due ragazzine che a distanza di qualche giorno saranno coinvolte nel “borseggio finito male” nel quale una turista americana aveva fermato una di loro prendendola per i capelli e la ladra, per fuggire, aveva colpito la turista con il cellulare sul viso fino a procurarle una ferita sulla fronte.
E’ normale che anche davanti a episodi così violenti le due borseggiatrici vengano sempre subito rilasciate e possano riprendere subito la loro “attività” di furti per strada? Non lo sappiamo, quello che è certo è che il borseggio del 12 agosto, sventato dai due veneziani sotto la Torre dell’Orologio, è stato formalizzato negli uffici della Polizia locale e la documentazione ora camminerà su due fronti con due ipotesi di reato ben specifiche: il “tentato furto” firmato dai veneziani, e la “violenza privata” firmata dalle borseggiatrici.
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