Venezia, i vincitori della Mostra del Cinema: il Leone d’oro a Jarmusch. Due premi all’Italia: Toni Servillo miglior attore
Un ruggito per il vecchio leone Jim Jarmusch. Venezia torna a parlare statunitense. Father, mother, sister, brother ha vinto il Leone d’Oro della 82esima Mostra del Cinema. Il minimalismo ben calibrato di un mostro sacro del cinema sopravanza The voice of Hind Rajab, il grande favorito alla vigilia sospinto dall’urgenza politica del pronostico e che invece deve accontentarsi del Gran Premio della Giuria. Insomma il trittico familiare con in spolvero Adam Driver, Cate Blanchett e Tom Waits, relega in secondo piano la rappresentazione tutta in un interno, firmata dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania, delle ultime ore di agonia di una bimba palestinese rimasta intrappolata in un auto piena di cadaveri sotto il tiro dei tank israeliani e con i soccorsi impossibilitati a salvarla.
Di questo “sorpasso” se ne discuterà molto nelle prossime ore. Perché nella giuria capitanata da Alexander Payne ci deve essere stato parecchio subbuglio. Anche se, verrebbe da dire che tra i due litiganti gode anche l’Italia che raccoglie ben due premi dal palmares veneziano: Toni Servillo vince la Coppa Volpi maschile per La Grazia di Paolo Sorrentino e il Premio speciale della giuria va a Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi. Tanta “grazia” per una truppa nostrana numerosa in Concorso, ma non proprio memorabile. Per il 65enne attore, che nell’opera di Sorrentino è un anziano presidente della Repubblica indeciso se firmare o meno la legge sull’eutanasia, si tratta del primo premio internazionale oltre ai 4 David di Donatello e ai 4 Nastri d’Argento vinti in carriera. Per Rosi è invece l’ennesimo riconoscimento di pregio dopo un Leone d’Oro per Sacro Gra nel 2013 e l’Orso d’Oro a Berlino nel 2016 per Fuocoammare.
Sempre in ambito recitativo due i premi abbastanza sorprendenti: la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile va alla 34enne cinese Xin Zhilei, interprete di The sun rises on us all; mentre il premio Mastroianni come miglior attrice emergente va a Luna Wedler, 25enne svizzera co-protagonista dello splendido Silent Friend dove interpreta la prima studentessa della storia ammessa ad una facoltà tedesca di botanica nel 1908, poi scopritrice di molti segreti delle piante attraverso l’uso di una ancora rudimentale arte della fotografia. Premio che suona strampalato sia perché Wedler lavora oramai da una decina di anni, e di emergente ha oramai ben poco, sia perché il film di Ildiko Enyedi sul misterioso e affascinante rapporto tra uomo e mondo vegetale meritava ben più di questo premio minore e il Mastroianni sa di inutile rattoppo.
Già, è qui arriviamo a quello che risulta il riconoscimento più ingiustificabile di Venezia 2025. Payne&Co hanno voluto premiare con il Premio Speciale alla Regia – Leone d’Argento, Benny Safdie, 39enne autore di The smashing machine. Filmetto poverello e tanto, troppo, provinciale, con il solito lottatore americano invincibile (Dwayne Johnson) che nel match della vita viene sconfitto da un ossigenato wrestler giapponese e si accorge che l’esistenza non è solo menarsi sul ring. Enfant prodige del cinema indie Usa, fino ad oggi sempre in coppia con il fratello Josh con il quale ha girato sette lunghi art house, Benny si ritrova con un premio così pesante in mano dopo aver sconfitto autentiche leggende presenti al Lido in forma smagliante come Yorgos Lanthimos, Park Chan-wook e Kathryn Bigelow (sic!). Anche l’ottimo A Pied d’oeuvre della francese Valerie Donzelli, infine, vince un meritatissimo premio come Miglior Sceneggiatura condiviso con lo sceneggiatore Gilles Marchand. Un paio di notazioni a margine: quello per Father, mother, sister, brother è l’11esimo Leone d’Oro che va a un film di produzione statunitense (l’ultimo è stato Povere creature nel 2023) nella storia della Mostra; mentre per l’arrembante Netflix – in concorso con Frankestein di Guillermo Del Toro – è l’anno delle vacche magre, pardon magrissime: zero tituli.
LE RECENSIONI DI DAVIDE TURRINI
Father, mother, sister, brother di Jim Jarmush
The voice of Hind Rajab di Kaouther ben Hania
A pied d’oeuvre della francese Valerie Donzelli
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi
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