Economia

Venezia celebra Casanova tra storia, arte e cinema


In programma fino al prossimo 2 novembre a Venezia presso il Museo di Palazzo Mocenigo, ‘Casanova 1725 – 2025’ ricostruisce le vicende storiche del celebre scrittore, poeta, avventuriero e diplomatico veneziano Giacomo Casanova. Curata da Gianni de Luigi, Monica Viero, Luigi Zanini, l’iniziativa racconta la figura del celebre veneziano attraverso la storia, l’arte e il cinema. Lungo il percorso ritroviamo documenti storici del fondo del casanovista Aldo Ravà conservati alla Biblioteca Correr e una ricca selezione di dipinti d’epoca. Un’ampia sezione è dedicata all’immaginario di Casanova nel ’900 analizzato attraverso la preziosa pellicola Casanova (1976) di Federico Fellini.

Icona del ’700 veneziano, Giacomo Casanova è una figura chiave per comprendere l’Europa delle grandi corti e delle potenti dinastie. Nato a Venezia nel 1725 in una famiglia modesta, Giacomo è avviato alla carriera ecclesiastica per accedere a un’istruzione superiore e tentare un riscatto sociale. Tonsurato a soli 15 anni, abbandona presto la vita religiosa, attratto da libertà, piacere e spirito d’avventura. La sua autobiografia, “Histoire de ma vie”, è uno spaccato straordinario sulla società del XVIII secolo, ricco di incontri, viaggi, passioni e osservazioni brillanti. Arrestato a Venezia nel 1755 con l’accusa di condotta immorale e di appartenenza a circoli massonici, viene rinchiuso nei Piombi, da cui evade in modo rocambolesco l’anno successivo.

Il percorso espositivo prende avvio dal confronto tra il ritratto di Casanova dipinto da Pietro Longhi, in prestito dalla collezione Beryl e Giovanni Cavallini, e la reinterpretazione cinematografica di Fellini. Il cineasta trasformò il celebre veneziano in un emblema del vuoto esistenziale. Nell’esposizione è possibile ammirare sei costumi originali disegnati da Danilo Donati per il film, premiato con l’Oscar nel 1977. Le creazioni riflettono lo stile visionario, sospeso tra sogno, memoria e satira del regista. Le forme ampie dei costumi, i merletti abbondanti e i tessuti eleganti trasformano i personaggi in simboli di desiderio, decadenza e solitudine. Non mancano alcuni bozzetti di scenografie e costumi, provenienti dalle collezioni della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli.

A testimonianza dell’espressione raffinata ed erotica del rococò veneziano l’allestimento mette in scena tre tele settecentesche raffiguranti Apollo, Venere e Diana. Le divinità rappresentate dialogano in un coinvolgente intreccio di sguardi sensuali nel quale si può scorgere l’atmosfera del tempo di Giacomo Casanova. Attribuite al pittore Giambattista Pittoni, le tre opere provengono dalla Steven V. Maksin Family Collection. L’ultima parte della mostra è dedicata alla personalità di Aldo Ravà, lo studioso che ha riabilitato la figura di casanova spesso associata alla fama di impenitente libertino, truffatore, avventuriero e spia. Il fondo Ravà comprende una preziosissima raccolta di prime edizioni delle opere casanoviane come l’’Icosameron’ e ‘Histoire de ma fuite’.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »