Velo integrale, il divieto approvato in V commissione FVG
La V Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la proposta di legge che punta a vietare il velo integrale, come il burqa e il niqab, sul territorio nazionale. La proposta, avanzata dal consigliere leghista Massimo Calligaris, andrà ora al vaglio del Consiglio regionale nella seduta di martedì prossimo. Se approvata, sarà poi inviata a tutte le regioni italiane per valutazioni simili.
L’iniziativa mira a fare pressione sul Parlamento affinché intervenga con una legge nazionale, chiarendo definitivamente la questione della copertura del volto. La legge italiana attualmente in vigore, risalente al 1975, proibisce la copertura del volto, ma prevede delle eccezioni per motivi giustificabili. Tuttavia, un’ordinanza del 2004 contro il burqa da parte del sindaco di Azzano X venne respinta dal Consiglio di Stato, che la considerò un’espressione religiosa tutelata dalla libertà di culto.
La proposta di legge in discussione si ispira a norme simili già in vigore in Francia e Belgio. L’obiettivo, come spiegato da Calligaris, è quello di garantire la sicurezza pubblica, ma anche di tutelare la dignità della persona e la parità di genere, valori considerati prevalenti rispetto al diritto di manifestare le proprie convinzioni religiose. La Corte europea dei diritti umani ha più volte sottolineato che la sicurezza non può essere l’unico criterio, e che la libertà di espressione religiosa non deve prevalere su altri diritti fondamentali.
Il testo, se approvato, vieterebbe non solo il burqa e il niqab, ma anche caschi integrali e qualsiasi altro indumento o accessorio che ostacoli una facile identificazione. Tuttavia, sono previste alcune eccezioni, come l’uso della mascherina per motivi sanitari o l’obbligo di indossare un casco durante la guida di veicoli. Le sanzioni non colpiranno solo chi indossa il velo, ma anche chi costringe un’altra persona, come una figlia o una moglie, a coprirsi il volto.
La proposta ha suscitato diverse reazioni politiche. La maggioranza, composta da esponenti del centrodestra, ha espresso un ampio sostegno alla misura. Tuttavia, le forze di centrosinistra, tra cui il Partito Democratico, Patto per l’Autonomia-Civica FVG e Movimento 5 Stelle, hanno deciso di abbandonare l’aula durante la votazione, mentre i gruppi di Avs e Open Sinistra FVG si sono espressi in modo contrario.
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