Friuli Venezia Giulia

Varchi di accesso al Porto, nuovo rinvio per la digitalizzazione

21.06.25 – 07.01 – Non si risolverà a breve il problema dei varchi di accesso al porto di Trieste: com’è noto infatti tutti i varchi soffrono rilevanti problemi di code e gestione farraginosa. Non sono quelli vecchi in realtà i ‘sospettati speciali’: uno dei più problematici è quello di HHLA Plt. La piattaforma logistica italo-amburghese ha infatti accettato maxi ordini gestibili con un’infrastruttura completa, ma difficilmente con le risorse odierne. Una delle soluzioni destinate ad essere applicate è la dematerializzazione dei titoli di accesso: invece di fare consultare i documenti alla Guardia di finanza e all’ADM sul posto per ogni camion di passaggio, questi verranno controllati online, accelerando i tempi. L’ordinanza tuttavia per la dematerializzazione continua però ad essere rinviata: doveva entrare in vigore quest’estate, ma è stata posposta al 28 agosto, all’inizio dell’autunno. D’altronde l’improvviso calo del traffico container causato da Maersk non rende più così impellente la questione che sarebbe difficilmente risolvibile in fretta coi poteri di un solo commissario.

Tecnicamente l’ordinanza prescrive la “Regolamentazione del titolo di accesso al porto di Trieste per i mezzi pesanti correlati al traffico Ro-Ro e individuazione degli spazi adibiti ad aree buffer pubbliche e private…” e trae origine da una variante temporanea dell’Ordinanza del 2023 per la gestione in emergenza dei flussi stradali.

Naturalmente un’altra causa di ritardo viene fornita dagli operatori stessi, i quali hanno bisogno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa e implementate con la parte pubblica la nuova gestione dei Varchi.

[z.s.]




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