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“Valutiamo di ritirare 10mila soldati”. La mossa degli Usa che preoccupa l’Europa


"Valutiamo di ritirare 10mila soldati". La mossa degli Usa che preoccupa l'Europa

La presenza militare statunitense sul suolo europeo potrebbe presto essere ridotta di circa un ottavo. Secondo quanto riportato da Nbc News, funzionari di alto livello del Pentagono starebbero valutando di ritirare fino a 10mila soldati da Romania e Polonia, creando non poca preoccupazione sul fatto che questa decisione possa imbaldanzire il presidente russo Vladimir Putin.

Le unità attualmente sotto esame fanno parte dei 20mila uomini che l’amministrazione Biden ha schierato nel 2022 per rafforzare le difese dei Paesi confinanti con l’Ucraina dopo l’inizio dell’invasione delle truppe di Mosca. I numeri sono ancora in fase di discussione, in un momento in cui il presidente Trump sta facendo pressioni sul Cremlino affinché firmi un cessate il fuoco con Kiev.

Questa mossa degli Usa può dunque essere letta sotto varie lenti. La prima è quella di facilitare le trattative con Mosca, ma secondo il vicepresidente del Centro per gli studi strategici e internazionali Seth Jones i russi valuterebbero “il ridimensionamento delle forze statunitensi come un indebolimento della deterrenza e aumenteranno la loro volontà di interferire in vari modi in Europa”. La seconda rientra nell’ottica dei tagli al budget del dipartimento della Difesa voluti dal tycoon, che si lega a doppio filo alla terza, ovvero la volontà di liberare risorse per rafforzare il confine meridionale con il Messico e fronteggiare la minaccia cinese nell’Indo-Pacifico.

Essa, inoltre, rientra nella politica adottata da Trump nei confronti degli alleati europei, accusati di scaricare il peso della loro difesa sulle spalle degli Stati Uniti. Più volte, anche durante il suo primo mandato, il presidente ha affermato che i partner Nato devono e dovranno spendere di più per la sicurezza. Un concetto ribadito anche dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, che nel suo discorso a Bruxelles nel febbraio scorso ha dichiarato che “le evidenti realtà strategiche impediscono agli Stati Uniti d’America di concentrarsi principalmente sulla sicurezza dell’Europa”.

L’ipotesi che questo sia solo il primo passo della riduzione della presenza militare Usa nel Vecchio Continente preoccupa non poco gli Stati europei, in particolare dopo la pubblicazione di un rapporto dell’intelligence danese secondo cui la Russia ha avviato un importante programma di ricostruzione e modernizzazione delle sue forze armate.

Secondo il documento, se nei prossimi cinque anni la Nato non rafforzerà i suoi eserciti e se il conflitto in Ucraina sarà congelato, Mosca avrà la capacità di scatenare una guerra su vasta scala lungo il confine orientale dell’Alleanza atlantica.


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