Ambiente

Valutazione dell’Impatto Generazionale: uno strumento al servizio delle giovani generazioni


Per questo, sono lieta di condividere una buona notizia: l’Italia si sta finalmente dotando di uno strumento concreto per valutare ex ante l’impatto delle leggi sulle nuove generazioni.

Si chiama Valutazione dell’Impatto Generazionale (VIG), ed è uno dei cardini del mio disegno di legge “Semplificazioni”, già approvato dal Senato e ora all’esame della Camera. A breve, una volta convertito, diventerà legge dello Stato.

Con la VIG, ogni disegno di legge presentato dal Governo sarà accompagnato da una valutazione preventiva degli effetti che potrà produrre sui cittadini sotto i 35 anni. Non si tratta solo di un’innovazione procedurale, ma di un cambio di paradigma culturale. Significa inserire una nuova prospettiva nel processo decisionale pubblico: quella del tempo lungo, del futuro, delle generazioni che verranno.

È un tassello che si inserisce in un disegno più ampio: quello di una politica che scelga finalmente di costruire e non solo di gestire e di affrontare le trasformazioni strutturali – sociali, economiche e tecnologiche – senza subirle. È lo stesso spirito che anima anche la riforma del premierato: garantire governi stabili, capaci di programmare, decidere sul medio-lungo periodo e realizzare riforme di ampio respiro.

Oggi più che mai – lo dicono i dati sull’astensionismo elettorale e le cronache sull’insofferenza giovanile che si esprime in mille declinazioni – serve una politica in grado di restituire fiducia e protagonismo ai giovani. Quella fiducia nelle istituzioni che da parte delle nuove generazioni, purtroppo, è ai minimi storici. Eppure, non siamo di fronte a una generazione passiva. Al contrario, i giovani italiani sono istruiti, consapevoli, attivi nelle reti civiche, protagonisti nel digitale e nell’innovazione, impegnati nella sostenibilità ambientale e sociale.


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