Valpolcevera, l’appello degli abitanti di via Sardorella: “Miasmi, rumori e invasione di mosche, non possiamo vivere così”
Genova. “Sono dieci anni che viviamo in questa situazione, dieci anni che d’estate non possiamo aprire le finestre dalla puzza e che tutta la zona è invasa da mosche e insetti. Non possiamo più vivere così”. Questo è lo sfogo di Massimiliano Pettinari, abitante di via Sardorella a Bolzaneto, che, insieme ad altri residenti della zona, da mesi sta lottando per difendere il quartiere dalle “servitù” che lo assediano. Su tutte l’impianto Amiu deputato alla gestione e riciclo della plastica derivante dalla raccolta differenziata cittadina: “L’impianto è stato inaugurato dieci anni fa, a pochi metri dalle nostre case – racconta Pettinari – e da quel giorno la vita del quartiere è cambiata. Rumori di mezzi pesanti in manovra, rumori dell’impianto e, soprattutto, gli odori – continua – la plastica che arriva è un rifiuto nientemeno, e come tale emana odori insopportabili soprattutto nei mesi caldi. L’estate scorsa è stata terribile”.
Pettinari, insieme ad altri residenti della zona, ha dato vita al comitato “Non solo Borgo” che di fatto si occupa non solo delle criticità legate all’impianto di Amiu ma a tutte le difficoltà che sta vivendo quella piccola propaggine di Bolzaneto, rimasta schiacciata da infrastrutture, capannoni e industrie. Il comitato conta oltre 120 iscritti e rappresenta le oltre 50 famiglie che vivono nella zona. “Siamo di fatto schiavi di quello che viene deciso per questo territorio“.
Territorio che vede a pochi metri anche la grande caserma della Polizia: “Ci lavorano circa 400 persone – spiega Pettirari – e anche loro devono convivere con miasmi e mosche, come più volte ci hanno raccontato”. Il comitato, nei mesi scorsi, si è confrontato con i vertici di Amiu in merito al progetto di revamping dell’impianto, la cui partenza è imminente: “Abbiamo fatto presente le nostre preoccupazioni – spiega Pettinari – temiamo che i tanti soldi che saranno spesi non risolvano le criticità che viviamo. Ci sarà un ampliamento della struttura, con maggiori volumi di materiali movimentati e un rifacimento degli impianti. Ci è stato assicurato che saranno capannoni depressurizzati, ma al momento il progetto non è stato ancora condiviso con noi”.

L’impianto Amiu a pochi metri dalle case di via Sardorella
Su questo passaggio, vale a dire sulla progettazione del nuovo prossimo impianto, Genova24 ha sentito Amiu, nella persona del presidente Giovanni Battista Raggi, che ha confermato le intenzioni dell’azienda in merito: “La progettazione dell’impianto è quasi terminata, siamo ai dettagli – ha sottolineato – ed è stato tenuto conto delle osservazioni fatte dal comitato e dai residenti. Stiamo tenendo conto di odori e rumori per la definizione di un impianto che sarà moderno e aggiornato agli ultimi standard sia di qualità produttiva che di impatto esterno”. Il costo dell’intervento è di circa 10 milioni: “Una cifra che potrebbe salire leggermente – spiega Raggi – appunto perché abbiamo aggiunto parti e funzionalità pensate proprio per la convivenza con il territorio circostante”.
Un assetto, quello legato al nuovo impianto, che quindi dovrebbe portare a delle migliorie: “Questo è quello che ci hanno garantito – commenta Pettinari – restiamo preoccupati e in allerta. Crediamo che inoltre ci sia un problema a monte, che è quello della raccolta differenziata che a Genova sembra essere di scarsa qualità, soprattutto perchè il materiale arriva agli impianti sporco“. Un “dettaglio” che “deve essere risolto in qualche modo, altrimenti si rischia di inficiare un simile investimento. Qua oggi si sopravvive solo se si ha l’aria condizionata“.
Oltre all’impianto Amiu, però, le criticità vissute dalla popolazione sono diverse: “Chiaramente il piccolo borgo in cui viviamo è stato inglobato in un quartiere di fatto logistico-industriale – osserva Pettinari – ma se le decisione venissero condivise forse si potrebbero evitare altri problemi”. Il riferimento è al futuro spostamento del campo sinti che sarà posizionato a poche decine di metri dal borgo e alla grande area di sosta per i tir approntata in questi anni. Ma non solo: “Da qua passerà al gronda, se la faranno. Alcuni espropri sono stati fatti ma sappiamo che qui ci saranno cantieri importanti per tantissimi anni. Ecco è necessario che non ci dimentichi delle persone. Noi non smetteremo di far sentire la nostra voce”.
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