Valoritalia al servizio dei consumatori e del Made in Italy
Nata nel 2009, Valoritalia è rapidamente diventata il punto di riferimento per il settore vitivinicolo, per poi affermarsi anche in altri settori strategici per il Made in Italy. Oggi la società di cui Giuseppe Liberatore è direttore generale, è uno dei principali enti certificatori in Italia e, da un lato, rappresenta un sigillo di garanzia e qualità per milioni di consumatori, dall’altro aiuta le imprese tricolori ad affermarsi nel mercato domestico e in quelli internazionali, favorendo l’adozione di standard elevatissimi e in linea con le esigenze più evolute nel campo della sicurezza, della sostenibilità e dell’eccellenza produttiva.
Valoritalia è dunque un garante di ultima istanza non solo di sicurezza e qualità ma anche di etica, tutela del territorio e responsabilità sociale. Un ruolo estremamente delicato, ma allo stesso tempo di enorme importanza in un momento in cui i cittadini non sono disposti a transigere sulla qualità “globale” dei prodotti enogastronomici.
Ed era proprio questo l’obiettivo che aveva spinto Federdoc – Federazione dei consorzi di tutela vitivinicoli a contribuire allo sviluppo di Valoritalia, affidandole il compito di garantire la qualità e la tracciabilità dei prodotti italiani a Denominazione di origine protetta (Dop) e Indicazione geografica protetta (Igp).
Una missione compiuta nell’arco di pochi anni, tenuto conto che Valoritalia è diventata in breve tempo il leader nazionale nella certificazione dei vini a denominazione d’origine e indicazione geografica. Oggi la società certifica il 56% della produzione italiana di vini di qualità, operando su 219 denominazioni distribuite in gran parte del territorio nazionale.
“In quindici anni Valoritalia è cresciuta insieme al Paese, accompagnando le imprese italiane verso modelli produttivi più sostenibili e consapevoli – racconta Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia – La nostra evoluzione non è solo tecnologica, ma culturale: garantire la qualità oggi significa promuovere etica, responsabilità e fiducia lungo tutta la filiera”.

Per poter assolvere il proprio compito, si è dotata di 37 sedi operative sparse su tutto il territorio nazionale ed ha creato uno staff composto da 233 collaboratori interni – equamente distribuiti tra uomini e donne – e oltre 1000 collaboratori esterni. Vanta dunque una presenza capillare e altamente specializzata, in grado di assicurare un controllo costante e uniforme su tutta la filiera.
Grazie alle competenze in campo vitivinicolo ha poi deciso di estendere il proprio campo d’azione alle certificazioni volontarie applicabili in più settori, dall’agricoltura alla manifattura, fino al turismo. Parliamo della certificazioni di produzioni biologiche e da agricoltura integrata, ai più innovativi standard di sostenibilità di filiera come Equalitas (per il settore vitivinicolo) e EquiPlanet (applicabile a molteplici settori produttivi), fino alle certificazioni di benessere animale (Sqnba), Carbon footprint e marcatura fertilizzanti CE, e da ultimo, al turismo sostenibile. Un’evoluzione naturale visto il crescente successo del turismo enogastronomico e la crescente attenzione di consumatori e turisti verso aziende rispettose dell’ecosistema.
“L’evoluzione di Valoritalia riflette quella del Made in Italy: innovazione, sostenibilità e tutela del territorio – conclude Liberatore – Oggi il nostro compito non è solo certificare, ma accompagnare le imprese nel costruire un futuro più responsabile sotto diversi punti di vista, dall’etica, all’ambiente, fino alla solidità economica. La sostenibilità rappresenta un asset strategico, un valore su cui concentrarsi per continuare a essere competitivi sul mercato: non è un costo, ma una straordinaria opportunità per creare valore, rafforzare la reputazione e costruire un modello di crescita duraturo. Da garanti della qualità a promotori di sostenibilità: questo è il cammino di Valoritalia verso il futuro”.
Source link




