Valditara: “Docenti italiani sono una risorsa straordinaria. Preparati e motivati, spesso lavorano in condizioni difficili ma con una dedizione incredibile”. E sui genitori: “Basta fare i sindacalisti dei figli”
“La scuola italiana è tra le migliori” ha affermato il titolare del dicastero, basandosi sulla sua esperienza diretta di osservazione degli istituti scolastici internazionali. Secondo Valditara, i docenti italiani rappresentano “una risorsa straordinaria”, caratterizzati da preparazione, motivazione e una dedizione che spesso si manifesta nonostante condizioni lavorative complesse. Il Ministro ha ribadito la necessità di valorizzare e rispettare il corpo insegnante, definendolo elemento imprescindibile per garantire un futuro alle nuove generazioni.
La necessità di un’alleanza educativa tra istituzioni e famiglie
L’intervento ministeriale ha posto l’accento sull’importanza di costruire un’alleanza forte tra scuola e famiglia. Valditara ha delineato il ruolo che i genitori dovrebbero assumere nel processo educativo, sottolineando come questi non debbano “fare da sindacalisti ai figli” ma piuttosto stabilire regole e limiti chiari. Tra le misure specifiche indicate dal Ministro figurano il divieto dell’uso del cellulare in classe, il rispetto degli orari scolastici e la promozione del dialogo educativo. L’approccio governativo prevede un coinvolgimento attivo delle famiglie, particolarmente nei contesti socio-economici più complessi, attraverso strategie di comunicazione mirate e prescrizioni precise.
I risultati dell’Agenda Sud e il contrasto all’abbandono scolastico
Il programma Agenda Sud ha registrato un’estensione territoriale che ha coinvolto anche le regioni settentrionali, concentrandosi sui quartieri più difficili e sul recupero dei giovani a rischio dispersione. Valditara ha citato il caso di Napoli come esempio virtuoso, dove “migliaia di ragazzi sono stati riportati a scuola” e hanno portato a termine il proprio percorso formativo. I dati nazionali sull’abbandono scolastico mostrano un trend positivo, con il tasso attuale fermo all’8,3%, già al di sotto dell’obiettivo europeo del 9% stabilito per il 2030.
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