Vaccini, dallo stop Usa ai «no vax»: così gli eredi di Piero Angela rimettono al centro la scienza
Erano tempi in cui non si parlava ancora di fake news, di teoria del complotto né di pseudoscienza. Eppure il grande divulgatore Piero Angela aveva già fotografato un problema diventato oggi attualissimo a livello sociale: senza confini e criteri chiari, c’è il rischio che l’opinione pubblica si trovi di fronte a informazioni sulle quali non sappia più cosa decidere. E’ vero o è falso? Questo il dilemma.
Era il lontano 1989 e da queste considerazioni Piero Angela con un gruppo di “scienziati, intellettuali e appassionati”, come si definiscono ancora oggi, decise di fondare il Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze: un’associazione di promozione sociale, scientifica ed educativa, che tiene gli occhi aperti. Dal paranormale all’insolito fino alle “fake” di chi «per incuria o per interessi genera un’informazione non accurata. Questo è uno dei problemi sociali più rilevanti che abbiamo, davanti alle tante notizie che riceviamo». A parlare è l’attuale presidente Cicap, il professor Lorenzo Montali. Che da ultimo ha “drizzato le antenne” con tutto il Comitato sulla scelta del ministro della Salute Schillaci di inserire tra i 22 componenti di nuova nomina del National Immunization Technical Advisory Group (Nitag), il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, due nomi che, sottolinea «hanno dimostrato nel tempo di non affidarsi all’attuale consenso sul tema». Per questo il Cicap esprime «forti perplessità» sul nuovo NItag.
Quali dubbi sollevate?
La domanda che facciamo è per quali meriti e competenze scientifiche in materia di vaccini si è deciso di inserire Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle in questo gruppo tecnico del ministero. Questa scelta non sembra infatti contribuire al profilo scientifico del Nitag ma, al contrario, mina la credibilità complessiva della sua azione. Proprio davanti al dilagare di informazioni di ogni tipo, ci aspettiamo che le scelte che vengono fatte per la selezione di gruppi tecnici possano essere basate su criteri espliciti, di competenza o di rappresentanza.
Siamo in una fase storica in cui i vaccini e i loro benefici sono pesantemente sotto attacco: basti pensare alla scelta dell’amministrazione americana di tagliare i fondi per i vaccini a mRna, che pure hanno giocato un ruolo decisivo contro il Covid
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