Puglia

Uscita dal carbone posticipata al 2038? Brindisi merita risposte e non rinvii


BRNDISI – Il Partito democratico della città di Brindisi, d’intesa con quello provinciale, boccia sonoramente l’ordine del giorno allegato al decreto Industria con cui si impegna il governo a posticipare al 2038 l’uscita dal carbone, collegandola alla realizzazione dei futuri impianti nucleari. Il documento, già approvato dal Senato e ora in discussione alla camera, fra i firmatari ha anche il deputato brindisino Mauro D’Attis.

“Per Brindisi – sostiene il Pd – che era stata individuata zona fulcro della strategia di decarbonizzazione, ciò potrebbe significare un cambio di paradigma radicale rispetto alle recenti prospettive. Infatti, il tavolo sulla decarbonizzazione, avviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, aveva aperto la strada a importanti opportunità di investimento per la riconversione industriale, nelle rinnovabili e nella cantieristica navale”.

“Allo stesso tempo – si legge ancora nella nota del Pd – il governo avrebbe dovuto mantenere Cerano come impianto di riserva solo per le emergenze nazionali, tutelare l’indotto locale nella fase di transizione e nel frattempo sollecitare anche Eni a nuovi investimenti dopo la chiusura del cracking e la fine della chimica di base nel territorio brindisino”.

“Se questo percorso fosse stato rispettato – prosegue il Pd – Brindisi non avrebbe dovuto ‘supplicare’ altri tredici anni di carbone. Oggi, invece, con il sostegno di D’Attis, il Governo sembra aver abbandonato quell’impegno, condannando la città a una nuova stagione di incertezze e promesse disattese”.

Il Pd chiede chiarezza e pone le seguente questioni: “Dove sono finite le risorse annunciate per la riconversione industriale? Chi pagherà il prezzo di tredici anni aggiuntivi di carbone? E perché Brindisi dovrebbe rimanere legata a un’ipotesi di nucleare che, realisticamente, non sarà mai realizzata nei tempi annunciati?”

Secondo il Pd “è arrivato il momento che chi aveva garantito il percorso di decarbonizzazione, dal Ministro Urso, al ministro Pichetto Fratin e allo stesso D’Attis venga in città a dare spiegazioni e ad ammettere che neanche loro evidentemente credevano in quello che ci hanno propinato per due anni”.

“Al sindaco di Brindisi Marchionna ed a tutti i rappresentanti istituzionali e datoriali – conclude il Pd – chiediamo un impegno immediato per la convocazione di tavoli di confronto, discussione e programmazione. Il Partito democratico non resterà a guardare mentre il futuro della città viene bloccato e il carbone diventa ancora una volta l’unico destino imposto”.

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

Seguici gratuitamente anche sul canale Facebook: https://m.me/j/Abampv2kioahdYYR/


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »