Usa: ora ci saranno conseguenze gravi per l’Iran
L’attacco su Israele prelude a «gravi conseguenze per l’Iran», nella nuova escalation del conflitto in Medio Oriente. È l’avvertimento lanciato ieri da un alto funzionario della Casa Bianca dopo l’attacco missilistico scagliato da Teheran su Tel Aviv. Il monito richiama quanto era già emerso in giornata nel confronto fra il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin e il suo omologo Yoav Gallant, poi materializzato nell’offensiva iraniana.
In una dichiarazione rilasciata a metà della mattina americana, poche ore prima dell’incursione di Teheran, la Casa Bianca aveva affermato di avere sottomano «indicazioni che l’Iran si sta preparando a lanciare imminentemente un attacco con missili balistici contro Israele», aggiungendo che gli Stati Uniti si stavano preparando a «sostenere attivamente i preparativi per difendere Israele da questo attacco». Ora Washington segue «molto da vicino» la nuova fiammata di ostilità, ha dichiarato il segretario di Stato Antony Blinken. ù
Guterres: condanno ampliamento, serve cessate il fuoco
L’offensiva iraniana ha attirato la condanna della comunità internazionale, intimorita dalla nuova fase di un’escalation che sembra già nel vivo. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha criticato «l’ampliamento» del conflitto, contestando le sue ricadute su una speranza di cessate il fuoco. «Condanno l’ampliamento del conflitto in Medio Oriente, con un’escalation dopo l’altra – ha detto Guterres -. Questo deve finire. Abbiamo assolutamente bisogno di un cessate il fuoco». Le prime critiche europee sono arrivata da Germania e Spagna.
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha accusato Teheran di spingere la regione «sempre più sull’orlo del’abisso». Da Berlino fanno sapere di avere «avvertito urgentemente l’Iran di questa pericolosa escalation. L’Iran deve fermare immediatamente l’attacco». Madrid «condanna senza mezzi termini» il lancio di missili da parte dell’Iran in territorio israeliano, ha affermato il ministro degli Esteri iberico, José Manuel Albares. «Siamo di fronte a una situazione di estrema gravità», ha aggiunto il ministro in riferimento anche alla «guerra a Gaza» e alle violenze in Cisgiordania e in Libano, «e questo è un nuovo passo verso una guerra regionale totale». Albares ha reiterato gli appelli «a tutti gli attori, incluso Israele» in favore di una de-escalation, sostenendo che «questo è il momento della diplomazia, che in un modo o nell’altro deve aprirsi il passo per fermare questa situazione folle».
Hamas: attacco eroico
Di tutt’altro tono la reazione degli alleati dell’Iran, con Hamas che saluta l’attacco «eroico» contro Israele per vendicare la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh, del leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah e del generale di brigata Abbas Nilforoushan. «Ci congratuliamo per l’eroico lancio di razzi effettuato dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche in Iran, su vaste aree dei nostri territori occupati – ha dichiarato il gruppo islamista, citato dall’agenzia Reuters – in risposta ai continui crimini dell’occupazione contro i popoli della regione e come rappresaglia per il sangue degli eroici martiri della nostra nazione».
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