Usa individuano obiettivi militari per possibile raid in Venezuela
L’amministrazione di Donald Trump ha identificato gli obiettivi da colpire in Venezuela e fra questi ci sarebbero anche strutture militari usate per il contrabbando di droga. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali una decisione definitiva non è ancora stata presa. La possibile campagna aerea americana si concentrerebbe sui target che legano i cartelli della droga e il regime di Nicolas Maduro. Fra i potenziali bersagli ci sono porti e aeroporti controllati dall’esercito e usati per il trasporto di droga, ma anche strutture navali.
Viaggia insomma verso una significativa escalation la campagna, finora limitata a operazioni contro imbarcazioni sospettate di trasportare droga. Tuttavia, osservano esperti citati dal Wall Street Journal, il fentanyl viene prodotto in Messico con precursori chimici provenienti dalla Cina, e non vi sono prove che il Venezuela sia coinvolto nella produzione o nel traffico di questa sostanza sintetica. Il Paese sudamericano rimane però una rotta di transito per la cocaina colombiana, e diversi alti funzionari civili e militari venezuelani sono stati accusati dai procuratori statunitensi di contrabbando di droga.
Nel frattempo, l’Amministrazione Trump ha intensificato la sua campagna contro Maduro, nel tentativo di presentarlo come il capo di un’organizzazione criminale impegnata a «inondare» gli Stati Uniti di stupefacenti, un’accusa respinta da Caracas. «In Venezuela c’è un narco-Stato gestito da un cartello», ha dichiarato la scorsa settimana il segretario di Stato, Marco Rubio, figura chiave nella strategia di pressione di Washington.
Il Pentagono ha inviato una portaerei nella regione, dove gli Stati Uniti dispongono già di diverse navi da guerra, migliaia di militari d’élite e velivoli avanzati. Nelle ultime due settimane, bombardieri B-52 e B-1 hanno effettuato diverse missioni di ricognizione lungo la costa venezuelana, con voli che lunedì hanno sorvolato per circa mezz’ora la terraferma e le isole del Paese, secondo i dati di tracciamento. In un passo insolito per un presidente, Trump ha inoltre confermato di aver autorizzato la Cia a condurre operazioni segrete in Venezuela.
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