Università di Genova, fa discutere la proposta del rettore di alzarsi lo stipendio ma l’ateneo: “Previsto dalla legge”
Genova. Fa discutere la proposta dei vertici dell’Università di Genova di ritoccare al rialzo il compenso del rettore, notizia riportata dal giornale online Open e parzialmente rettificata ma non smentita dall’Ateneo.
In sostanza, Unige, sulla base di una norma nazionale, ha chiesto di poter sfruttare alcuni risparmi di cassa – in particolare, legati a un abbassamento dei costi delle utenze – per aumentare lo stipendio del rettore Federico Delfino. Una mossa che, riporta lo stesso quotidiano, è stata tentata anche da altre università ma che a Genova è particolarmente sostanziosa.
Tanto che la politica ha iniziato a esprimere perplessità: “La proposta di aumento stipendiale stride con il contesto di difficoltà nazionale e universitaria – dice il capogruppo della lista Orlando in consiglio regionale, Gianni Pastorino – non entriamo nel merito del valore della figura del rettore, ma questa vicenda solleva interrogativi gravi, sembra quasi che alcuni funzionari mettano in atto iniziative non per il bene collettivo, ma perché esistono ritorni economici personali, che in questo caso ammonterebbero a 116mila euro”.
Le cifre riportate dall’articolo di Open, che cita alcuni documenti ministeriali e un bilancio preventivo dell’Ateneo del 2024, parlano dell’aumento del compenso del rettore “da 44.409 euro annui a 160.567 euro, un incremento quindi di 116.157 euro, che quadruplicano lo stipendio”. E la motivazione riportata nel verbale del collegio dei Revisori dei conti è la riduzione costante dei costi per l’energia elettrica e le utenze registrata dall’ateneo a partire dal 2022, che secondo la proposta sarebbe sufficiente a coprire il maggiore costo dei nuovi compensi.
Unige precisa che “la revisione dei compensi per i vari comparti della pubblica amministrazione è normata a livello nazionale (dal DPCM 23.08.2022, n. 143) che in pratica stabilisce criteri di classificazione degli enti pubblici a seconda di indicatori di bilancio e di complessità organizzativa e gestionale e sulla base di tale classificazione sono stabiliti i compensi base e massimi da attribuire a coloro che rivestono cariche di responsabilità”.
“L’Università di Genova, con deliberazione dei competenti organi nel dicembre 2023, applicando la metodologia prevista e su proposta del Rettore stesso, ha scelto di optare per l’applicazione del solo compenso base, ammontante per il rettore a euro 110mila lordi dipendente – prosegue la nota di Unige – a oggi, tale adeguamento non ha avuto effetti in quanto in attesa dell’approvazione del Mur, così come previsto dalla norma, l’indennità del rettore, pertanto, alla data odierna è pari a 33.464,96 euro lordi dipendente, ben più bassa di quella stabilita con deliberazione degli organi competenti nell’ottobre del 1997, in quanto oggetto di successive rideterminazioni al ribasso per effetto di normative nazionali intercorse negli anni tra il 2005 e il 2010″.
Ma Pastorino di lista Orlando e Linea Condivisa insiste: “Ridurre i costi energetici dovrebbe essere un’azione orientata esclusivamente al bene collettivo e pubblico, con l’obiettivo di garantire servizi migliori alle studentesse, agli studenti e al personale universitario. Non può e non deve diventare il pretesto per giustificare aumenti stipendiali. Questi continui tagli generano disuguaglianze e creano un contesto imbarazzante per chi studia e lavora nelle nostre università, mentre si trovano risorse per premiare chi dirige le istituzioni accademiche. Si tratta di un sistema che va rivisto, con priorità che mettano davvero al centro la comunità universitaria”, conclude.