Università, cresce il dipartimento di Scienze Statistiche. “Uno dei migliori in Italia, ma ora serve uno scatto in più”
Non solo infermieri, stilisti o manager di hotel in riva all’Adriatico. Il Campus di Rimini dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, per anni ridotto nell’immaginario comune a mera succursale del capoluogo emiliano, è cresciuto. Anche in ambiti in cui, fino ad oggi, aveva ricoperto ruoli piuttosto marginali rispetto ad atenei più prestigiosi.
Un esempio: la laurea triennale in Statistica, Finanza e assicurazioni, che fino a qualche lustro addietro faticava a riempire le proprie aule e che oggi conta solo 90 posti disponibili ed ha richieste da tutta Italia. Così come la laurea magistrale in Scienze Statistiche, Finanziarie e Attuariali, attualmente indicata tra i migliori corsi di laurea a livello nazionale. Per il professor Francesco Scalone, coordinatore della magistrale, l’evoluzione è evidente: “Dopo diversi anni posso dire orgogliosamente che tantissimi ragazzi, oggi impegnati anche in ruoli di responsabilità nel mondo assicurativo e finanziario, si sono formati presso il Campus di Rimini”.
Tra questi il 33enne Mattia Cunti, membro dell’Advisory Board sezione Alumni, con cui oggi contribuisce a orientare l’offerta formativa dei vari percorsi formativi verso le reali esigenze del mercato. “Sono molto grato a Rimini, vedere crescere la mia università rappresenta un forte orgoglio e posso dire di aver contribuito attivamente a fare in modo che anche da fuori cambiasse la percezione verso il nostro corso di laurea“, racconta Cunti. Da Rimini a New York. Ex ragazzo prodigio, nel 2014 partecipò come team leader della facoltà di Scienze Statistiche di Rimini alle Universiadi del Trading, un campionato universitario mondiale di trading online. Oggi è consulente finanziario in Banca Generali e uno dei pochissimi eletti a fregiarsi della “Charted market technician”, una delle certificazioni più autorevoli nell’analisi dei mercati finanziari.
“In questo la mia formazione universitaria è stata utilissima”, spiega Mattia, che oltre al suo lavoro in Banca Generali organizza eventi di educazione finanziaria in tutta la Romagna e, assieme a Romana Monduzzi e Michael Capozzi, si è posto come obiettivo quello di creare sinergie tra imprenditori locali, sensibilizzando il suo pubblico su temi cruciali di attualità come le truffe finanziarie, la finanza comportamentale e i mercati finanziari. “La mia passione per gli investimenti – continua – è nata proprio grazie ad alcuni corsi universitari dove ho studiato gli algoritmi di trading e la creazione di modelli e portafogli di investimento, supportato da una buona base tecnica che mi è stata utilissima per superare gli esami e ottenere la prestigiosa certificazione americana”.
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Cunti vuole essere per il Campus di Rimini un vero e proprio sponsor. “Perché un ragazzo dovrebbe scegliere Milano o Roma per diventare un analista o un consulente finanziario? – si domanda -. Oggi Rimini è un’alternativa non solo più economica, ma a mio avviso anche più performante sotto certi aspetti. Non dimentichiamo che il corso fa parte di Unibo, la più antica università del mondo e il profilo dei docenti è davvero molto alto. L’ambiente è certamente più familiare rispetto a una Bocconi e l’interazione coi professori, secondo me fondamentale in certi contesti, è molto più accessibile. Questo lo considero un vantaggio non da poco”.
Ma cosa può fare il nostro dipartimento di Scienze Statistiche per aumentare ulteriormente il proprio appeal? Per Mattia Cunti, oltre a migliorare la capienza e di conseguenza incrementare gli iscritti, il nodo sta tutto nella collaborazione tra mondo universitario accademico e mercato del lavoro. “Io fui contattato da Ubs a Milano, cercavano un profilo giovane specializzato in gestione del rischio. Ecco che la mia università mi aveva dato tutta la teoria necessaria, ma non l’opportunità di mettere alla prova quella teoria. Bisogna quindi incentivare gli stage con aziende prestigiose, aprendo l’inserimento lavorativo non solo alle banche cooperative del territorio, ma anche in settori più tecnici e specifici. Ci sono tutte le condizioni per far crescere i nuovi laureati e di conseguenza il prestigio dell’intero dipartimento”.
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