Università al voto, in tre per due posti. Le scelte di dipartimenti, studenti e personale
di Daniele Bovi
Come in ogni elezione che si rispetti, anche per quelle che riguardano il nuovo rettore dell’Università di Perugia a poche ore dal voto impazzano sondaggi di ogni tipo. Sui telefonini – compreso quello del cronista – arrivano messaggi inoltrati chissà quante volte in cui si dice che Tizio è saldamente avanti, altri in cui viene dato terzo e così via. Insomma, gira di tutto tanto che qualcuno col dono dell’ironia paragona il momento a quello della celeberrima Italia fantozziana in vantaggio per 20-0 sull’Inghilterra.
Punti fermi Qualche punto fermo per orientarsi in vista del voto di mercoledì però c’è: il primo è che nessuno dei cinque candidati ha il 20-0 in tasca. Anzi. Al 99,9 per cento il voto di mercoledì servirà a fotografare gli equilibri e a decidere i due nomi che andranno al ballottaggio del 17 giugno; in mezzo, due settimane di trattative fittissime per stringere alleanze e conquistare pacchetti di voti. Ai nastri di partenza, rigorosamente in ordine alfabetico, ci sono Paolo Carbone, Luca Gammaitoni, Massimiliano Marianelli, Daniele Porena e Marcello Signorelli. L’elezione sarà la prima con voto elettronico: chiuse le urne virtuali, in pochissimi minuti saranno comunicati i risultati; niente maratone, niente schede contate a mano, niente rincorse o testa a testa. Tutto molto efficiente, forse meno divertente da seguire.
Il meccanismo Al voto si arriva con un sistema – per fortuna – semplificato. Nei mesi passati l’Ateneo ha eliminato un turno di voto: per i primi due serviva il 50 per cento più uno dei voti, mentre all’eventuale ballottaggio accedevano solo i due più votati; insomma, dato l’ampio numero di candidati i primi due turni servivano essenzialmente per pesarsi, conquistare posizioni e crediti per stringere poi alleanze in vista del ballottaggio. Inoltre, un peso maggiore è stato garantito al personale tecnico e amministrativo: da questa elezione il loro voto peserà non più lo 0,1 rispetto a quello di un prof bensì lo 0,2.
In tre per due posti La sintesi di tanti colloqui è questa: a giocarsi il ballottaggio saranno Marianelli, Gammaitoni e Porena, non necessariamente in quest’ordine; Signorelli e Carbone invece inseguono e, in caso, potranno giocare un ruolo importante in vista del 17. Guardare il voto con le lenti politiche della destra e della sinistra e, in generale, partitiche, ha senso solo fino a un certo punto e rischia di portare fuori strada. Un peso questi fattori l’avranno ma in un contesto senza grandi punti di riferimento ideologici o partitici a contare saranno gli interessi dei gruppi e dei singoli, legittime logiche accademiche tutte interne (reclutamenti, fondi, sedi, deleghe e così via), la capacità di saper stringere alleanze, la caratura personale, i programmi e i curriculum.
Medicina Un bel pezzo di partita si giocherà a Medicina e Ingegneria, dipartimenti che da soli valgono un terzo dei voti e quindi grandi terreni di caccia. Medicina per il nuovo Magnifico sarà il problema dei problemi. Lo scontento dalle parti del Santa Maria della misericordia c’è eccome tra carenze di personale e di docenti, chiusura di corsi, governo delle strutture complesse, necessità di dare vita all’Azienda integrata ospedaliero-universitaria e rapporti con la “nuova” Regione di Stefania Proietti da impostare: in ballo, ovviamente, c’è il capitolo della convenzione; una “saga” che si trascina ormai da tempo immemore. Senza guide politiche forti – da una parte e dall’altra – non se ne uscirà facilmente. I consensi? Chi ha il pallottoliere in mano dice Porena, Gammaitoni e Marianelli, con il primo più avanti.
Ingegneria Nei due dipartimenti di Ingegneria dibattito aperto: compattarsi tutti intorno a Carbone (appoggiato anche da Franco Cotana) e poi far pesare i propri voti al ballottaggio o virare ora su qualcun altro? Il primo scenario potrebbe essere il più verosimile per un dipartimento che vuol tornare a pesare nelle dinamiche di ateneo. Filosofia è la “casa” di Marianelli e insieme a Lettere qui una larga fetta di voti dovrebbe convergere proprio sul docente di Storia della filosofia; per lui consensi forti e trasversali anche grazie al lavoro – raccontano più fonti – dell’ex rettore Franco Moriconi. Quanto all’attuale invece, Maurizio Oliviero, nessun pronunciamento ma Porena e Marianelli non sarebbero candidati sgraditi.
I dipartimenti Con Gammaitoni i due si dividerebbero anche un bel pezzo dei voti di Scienze politiche mentre a Economia, “casa” di Signorelli, il docente ha in tasta buona parte dei consensi. Signorelli ha dalla sua diversi ricercatori mentre fa più fatica fra gli ordinari, anche per la scelta di non stringere accordi preventivi e di non fare promesse. Grande frammentazione poi ad Agraria e Veterinaria, contesa sempre dai tre dati in vantaggio; a Giurisprudenza, invece, veleggia in testa con grande distacco Porena. Quanto all’area scientifica poi sarebbe abbastanza compatta su Gammaitoni, con Matematica e Informatica invece più frammentate. E proprio questa potrebbe essere una delle chiavi di lettura, ovvero la capacità per uno scienziato di “passare” nelle aree umanistiche e viceversa, superando le reciproche diffidenze, che ci sono.
Le altre componenti E gli studenti? Il sindacato studentesco più forte e rappresentativo è l’Udu, che metterà in campo una sorta di strategia win-win: l’appoggio sarà dato a Gammaitoni e Marianelli, i due candidati dell’area “progressista” mentre Porena viene collocato in quella del centrodestra. C’è poi il personale tecnico e amministrativo: difficile in questo caso leggere gli umori in profondità, ma anche qui in diversi sostengono che sarà in particolare il duo Marianelli-Gammaitoni a dare le carte. La parola ora passa agli elettori: la sensazione è che molti un’idea se la sono già fatta da tempo e che le tantissime telefonate di questi ultimi giorni non sposteranno enormi masse di voti.
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