Ambiente

Unione Coltivatori Italiani, la tecnologia frenala la siccità nei campi – Mondo Agricolo



“Contro la siccità l’agricoltura
italiana deve attrezzarsi, oggi, con strumenti nuovi per
continuare a vivere domani.” Lo afferma Mario Serpillo,
presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (Uci), che guarda
con attenzione e favore al progetto I.D.R.O., un’iniziativa
sviluppata in Sicilia grazie alla sinergia tra il Distretto
Agrumi di Sicilia, l’Università di Catania e la Fondazione
Coca-Cola. Si tratta di un sistema integrato che utilizza
tecnologie avanzate per recuperare, trattare e ottimizzare l’uso
delle risorse idriche nei contesti agricoli. Il cuore del
progetto risiede nella capacità di rendere utilizzabile anche
l’acqua salmastra, attraverso impianti mobili di
desalinizzazione basati sull’osmosi inversa, ma anche di
trasformare i bacini inutilizzati o gli scarti idrici aziendali
in nuove risorse grazie a sistemi naturali di fitodepurazione,
che impiegano allo scopo piante come il papiro.


   
Accanto a queste soluzioni, l’intervento si rafforza con l’uso
di droni, sensori e stazioni meteo che monitorano lo stato dei
suoli e lo stress idrico delle coltivazioni, consentendo
un’irrigazione di precisione che riduce drasticamente gli
sprechi e consente interventi mirati solo dove e quando
necessari.


   
“Quando tecnologia e agricoltura dialogano – osserva Serpillo -
nascono soluzioni reali e sostenibili. Ed è proprio questa la
direzione che dobbiamo seguire anche in altre aree d’Italia che,
come la Sicilia, stanno vivendo in maniera cronica il dramma
della siccità: penso alla Puglia, alla Sardegna, alla
Basilicata, ma anche ad alcune zone del Centro-Nord.”
Il Presidente dell’Uci lancia dunque un appello alle
Istituzioni: “Con il giusto supporto normativo e finanziario,
progetti come I.D.R.O. possono essere replicati e adattati su
tutto il territorio nazionale. Dobbiamo uscire dalla logica
dell’emergenza e costruire nuove infrastrutture agricole basate
sull’efficienza idrica, la resilienza climatica e
l’innovazione.”
“Non possiamo più permetterci rinvii Se vogliamo che
l’agricoltura italiana continui a produrre, a resistere e a
garantire sicurezza alimentare – conclude Serpillo – dobbiamo
investire in soluzioni concrete, scientifiche, applicabili. E
farlo subito.”


   

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