Toscana

un’intelligente riflessione sull’utilizzo della tecnologia














Il caso Drilla, Andrew Clements, Rizzoli


“L’unica cosa che a Josh Willett piaceva dei compiti a casa era la velocità con cui riusciva ad arrivarci. Gli bastava accendere il computer e cliccare sulla pagina internet intitolata compiti di prima media che aveva salvato nel browser all’inizio dell’anno scolastico. Grazie a questo sistema Josh riusciva a finire i compiti molto in fretta e poteva subito tornare a fare ciò che più gli interessava: risolvere un problema di coding, avviare un’animazione digitale, o creare una sequenza d’azione per il gioco online che voleva progettare. Josh aveva sempre qualcosa di nuovo a cui lavorare, un piano da mettere a punto. E di solito c’entrava il suo computer”.


“Drilla” è il primo romanzo di Andrew Clements, maestro diventato scrittore che l’ha pubblicato nel 1996 per poi continuare a scrivere sempre e dolo storie di scuola. Il romanzo è oramai un nuovo classico, letto da generazioni di bambini in tutto il mondo che si appassionano alla storia di Nick Allen che coniando una nuova parola per identificare la penna, “Drilla” appunto, diventa il ragazzo più popolare della scuola e non solo.

Ne “Il caso Drilla” incontriamo un Nick Allen cresciuto che è diventato un professore di inglese. La sua strada si incrocia con quella di Josh, suo alunno che proprio non riesce a capire il metodo di Mr Allen che, nonostante i tempi che corrono, si ostina a far scrivere i suoi alunni a mano. Il professor Allen non è né cattivo né ingiusto, il problema è che Josh lo trova antiquato e noioso, tranne per come si veste: le sue camicie hawaiane sono molto stilose, ma quella fissazione per la versione cartacea di “Elementi di stile” è veramente troppo. Per una serie di coincidenze Josh riesce a scoprire il passato del signor Allen e si decide a mettere in atto il suo piano: hackerare il programma di Mr Allen e portare la tecnologia nell’unico luogo di tutta la scuola in cui era ancora bandita, ovvero nell’ora di inglese. Mano mano che prosegue nelle sue indagini Josh scopre che non è vero che il suo professore odia la tecnologia e che il suo metodo di insegnamento forse forse non è poi così male. Nick e Josh hanno molte cose in comune, condividono lo stesso spirito rivoluzionario ed il desiderio di andare contro il sistema scolastico che vuole imporre ai ragazzi le proprie regole.


Entrambi i romanzi sono un inno alla creatività ed al coraggio di andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi imposti ai ragazzi. “Il caso Drilla” porta con sé anche un’intelligente riflessione sull’utilizzo della tecnologia in ambito scolastico e non solo. Non una condanna, ma un invito ad un approccio critico e non esclusivo. Il romanzo non poteva che essere anche un invito alla lettura. Tra i testi citati c’è anche il nostro tanto amato “La fonte magica” che speriamo che possa tornare presto in libreria perché al momento è esaurito. 





















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