Puglia

Uniba, protesta degli studenti universitari di Cambiare Rotta

Alle 12 di questa mattina è cominciata la mobilitazione studentesca sotto il Rettorato dell’Università ‘Aldo Moro’ di Bari. A protestare sono i ragazzi di Cambiare Rotta, organizzazione giovanile di studenti universitari, che chiedono un investimento strutturale e immediato in università e ricerca. L’hashtag che portano avanti in questa occasione è #Minimo10Miliardi, ossia la cifra che “vogliamo destinare alla ricerca accademica e non al riarmo per la difesa europea”. Continuano a battersi gli studenti del collettivo militante che questa mattina si sono presentati insieme a dottorandi, ricercatori e personale tecnico-amministrativo incatenati e imbavagliati per urlare le loro ragioni a difesa di tematiche spesso taciute o poco affrontate, tra cui il precariato, che invece pesano come macigni sul lavoro presente e futuro.

“Dopo lo sciopero riuscito del 4 aprile, che ha visto una mobilitazione unitaria di studenti e lavoratori del mondo della formazione, torniamo a far sentire la nostra voce – dicono i ragazzi di Cambiare Rotta – All’Università di Bari, la situazione è emblematica: tra i tagli, la precarizzazione e l’abbandono da parte delle istituzioni, si aggiunge la vertenza ancora irrisolta nel Dipartimento di Lingue, dove mancano i lettori perché trattati da anni come lavoratori di serie B, precari e sottopagati. Questo vuoto ricade direttamente sulla qualità della didattica e dell’offerta formativa, e dimostra come le politiche di sottofinanziamento stiano colpendo duramente il nostro ateneo”.

Antonella De Renzo, rappresentante dell’organizzazione Cambiare Rotta sempre in prima linea nelle manifestazioni, dichiara: “Non basta denunciare: è tempo di costruire alternative. In troppi ci chiediamo cosa ci sarà dopo la laurea e in un territorio come il nostro dove le possibilità sembrano ridursi a emigrare o accettare lavori sottopagati e instabili. Questo tema è al centro della nostra proposta politica come Cambiare Rotta: serve un’università pubblica, accessibile e realmente utile ai territori, non un meccanismo di selezione per pochi né un trampolino verso la precarietà”. La protesta è un’altra tappa verso la manifestazione nazionale del 21 giugno sul tema delle ipotesi di riarmo, “contro un’Unione Europea che smantella l’istruzione pubblica, per un’università che serva davvero a costruire un futuro degno, qui e ora”, concludono da Cambiare Rotta.




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