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Underground Youth – Decollage: Il trionfo dell’immaginazione :: Le Recensioni di OndaRock

Con la pubblicazione di “The Falling” si è palesata una nuova configurazione artistica per gli Underground Youth. La band di stanza a Berlino, ma formatasi a Manchester, predilige atmosfere sempre più rarefatte e gothic, inclini a un romanticismo noir-psichedelico dai contorni cinematografici e dalle profonde connessioni con l’arte visiva (la batterista Olya Dyer è infatti nota anche per le sue opere di visual-art).

Con “Decollage” il gruppo affronta due ulteriori chimere della musica per film, affondando le mani nell’hauntology e nel trip-hop. Il tono distante della voce mette sullo stesso piano la malizia poetica di Serge Gainsbourg con le oscure tribolazioni di Nick Cave (“Father”, “From The Ashes Of Our Age”), la natura psichedelica ne esce stropicciata e consunta (“You (The Feral Human Thunderstorm)”), ravvivata da echi trip-hop che prendono il sopravvento senza far rumore (“One Of The Dreamers”).
È un album coraggioso, “Decollage”, Craig Dyer non si è posto limiti né stilistici né creativi, operando come un chirurgo sulle registrazioni effettuate, per destrutturarle e renderle malleabili, nonché inclini a una rigenerazione sonora a base di archi e tempi ritmici, il cui effetto finale è alquanto originale.
La musica degli Underground Youth non è mai stata così inquieta e straniante, le avvolgenti e dolenti note di “Calliope” avvolgono l’ascoltatore con un malsano mix di archi, voci e brusii strumentali dove si sposano trip-hop e una cupa epica orchestrale, ma basta un attimo, e una festa di dolci armonie e flauti danzanti conduce l’ascoltatore fuori dall’oscurità con una delle pagine più suggestive dell’album (“You Beloved Hollywood”).

È un disco che cresce con gli ascolti, il nuovo progetto degli Underground Youth, un gruppo che non si è mai arenato sulle glorie passate, esplorando nuovi orizzonti con una spiritualità laica, dove speranza e delusione convivono. “Decollage” intercetta le ragioni del nuovo romanticismo, contrapponendo al razionalismo e al materialismo la potenza dell’immaginazione e delle emozioni.

22/05/2025




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