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‘Una piazza per l’Europa’ a Bologna: “Creiamo un ponte con quella del M5s”. Serra: “Difesa comune è il contrario del riarmo di von der Leyen”

Serra: “Siamo europei senza un’Europa”

“Quello che non abbiamo, noi europei, è l’Europa. E se siamo qui oggi e in altre città domani è perché un’opinione pubblica europea, un corpo democratico europeo, una concittadinanza europea già esistono: eccoci, siamo qui. Siamo cittadini europei”. Lo dice il giornalista e scrittore Michele Serra, ideatore di ‘Una piazza per l’Europà, dal palco della piazza a Bologna. “Ma non ci sentiamo rappresentati – aggiunge – se non in piccola parte da un’Unione europea che è appena un abbozzo impreciso e debole dell’Europa sognata dalle persone libere. Roberto Benigni ha chiamato non per caso ‘Il sognò il suo monologo sull’Europa che ancora non c’è. Anche la piazza di Roma, e anche questa, condividono quel sogno. Chi resta indifferente all’idea che l’Europa possa unirsi, rafforzarsi e fare della sua forza politica un uso di civiltà, di pace e di libertà ha rinunciato a sognare, a credere che la politica sia prima di tutto la strada del cambiamento”. “Il rischio che corriamo è quello della speranza di un domani migliore, e vale la pena correrlo”, conclude Serra.

Manfredi (Anci): “Prosegue il sogno di un’Europa dei popoli”

“Questa piazza continua il grande sogno di una grande Europa, dei popoli, delle comunità, di una grande Europa delle città”. Lo dice, in un videomessaggio alla manifestazione bolognese ‘Una piazza per l’Europà, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Anci. “Ci rivediamo qui – dice – dopo la Piazza del Popolo a Roma, dove un sentimento forte ci ha animato: essere tutti insieme in un’Europa forte che veda nuovamente il protagonismo delle nostre comunità. Abbiamo bisogno di più futuro, di più sogni, di più forza di stare insieme e questa forza non può che venire dalle città, dai comuni. La forza delle nostre comunità, delle nostre idee, è la forza che ci deve far costruire insieme l’Europa che noi sogniamo, l’Europa che noi vogliamo, dove tutti ci sentiamo cittadini, dove tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, dove tutti possiamo realizzare i nostri sogni, dove i nostri giovani potranno costruire il nostro futuro”. “Non ci dobbiamo fermare – prosegue Manfredi – perché è l’unica prospettiva che abbiamo in un mondo sempre più diviso dove ci sono sempre più conflitti, dove si alzano muri sui diritti, sulla cultura e sull’economia. Noi vogliamo invece un’Europa libera, aperta, capace di costruire, di far progredire, di far vivere un sogno, quello di un’Europa libera che che guarda al futuro e ai sogni dei nostri giovani.

Serra: “Se l’Ue tratta divisa sarà sempre in balia del più prepotente”

“Molti governi europei pretendono di trattare con Trump sui dazi nazione per nazione come se non fosse evidente anche ai bambini che se si tratta uniti siamo 500 milioni di persone con una forza economica e politica enormemente più grande, se si tratta divisi siamo e saremo sempre in balia del più forte e del più prepotente”. Lo dice il giornalista e scrittore Michele Serra, ideatore di ‘Una piazza per l’Europà, dal palco della piazza a Bologna.

Serra: “Non abbiamo difesa comune, che è il contrario del riarmo di von der Leyen”

“Siamo qui, ed eravamo a Roma il 15 marzo, per dire soprattutto quello che non abbiamo” in Europa. “Non abbiamo una casa europea che assomigli per davvero a quanto sta scritto nel manifesto di Ventotene e nella carta di Nizza. Non abbiamo un potere esecutivo comune, una politica estera comune, una politica economica comune, una difesa comune che è il contrario esatto del riarmo, nazione per nazione, chiesto da von der Leyen”. Lo dice il giornalista e scrittore Michele Serra, ideatore di ‘Una piazza per l’Europà, dal palco della piazza a Bologna, tra gli applausi della folla.

Michele Serra: “Ue nata come antidoto alla guerra”

“Non avevamo mai parlato tanto di Europa come negli ultimi mesi, ma ci siamo stati costretti. Siamo stati costretti a ripensare a noi stessi. Nel momento in cui l’America parla come il padrone parla ai servi e la Russia parla e agisce come un impero reazionario, ostile ai diritti umani, alla democrazia e alla pace, gli europei si domandano chi sono e cosa devono fare”. Lo dice il giornalista e scrittore Michele Serra, ideatore di ‘Una piazza per l’Europà, dal palco della piazza a Bologna. “Sappiamo quello che abbiamo ma anche quello che non abbiamo e siamo qui per entrambe le cose – aggiunge -. Abbiamo alle spalle un’idea fondativa solidale e pacifica, nata dai nostri stessi torti e dalla nostra lunga storia di sangue, l’imperialismo e il nazionalismo, e la guerra come attitudine. Dalla cognizione del male commesso, dentro l’ecatombe della seconda guerra mondiale, che è nata di una nuova Europa unita, rifondata da quasi zero a partire dal ripudio del nazionalismo. L’Europa unita come è stata pensata dai padri fondatori è già in sé un antidoto all’Europa precedente”, quella “delle nazioni e della guerra”. “Il sogno dell’Europa unita fu l’invocazione degli scampati, la ribellione dei giusti, la prosecuzione ideale dell’antifascismo vittorioso. E’ l’Europa che scava sotto le macerie per trovare le radici comuni che sono tutte quante sovranazionali: la cultura classica, il Medioevo e il monachesimo, nell’era moderno l’illumismo, il liberalismo e il socialismo, tutte culture che dell’idea gretta e limitata di nazione non sanno che farsene”, dice ancora Serra.

Bonelli: “Creare un ponte tra la manifestazione M5s e quella di Bologna”

“Nella manifestazione di Bologna i sindaci hanno chiesto un’Europa della pace e la stessa richiesta è venuta tra le tante persone presenti. Costruire ponti tra la bella manifestazione di ieri del M5S e le mobilitazioni di oggi. È proprio da qui che bisogna ripartire: costruire ponti. Tra gli italiani il sentimento, sempre più diffuso è quello di fermare il riarmo e aprire una via per la pace”. Lo afferma Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde e deputato di Avs a margine della manifestazione ‘Una piazza per l’Europà a Bologna. “Dobbiamo dire no ai dazi avviati da Trump, che rappresentano una vera e propria estorsione economica contro il pianeta e contro l’Europa – aggiunge -. Di fronte a questa minaccia, l’Europa deve rispondere in modo unito, costruendo un’Europa della pace, capace di rafforzare la transizione ecologica ed energetica. Trump vuole che compriamo armi e gas da lui, ma noi dobbiamo reagire rendendo l’Europa autonoma dal punto di vista energetico, fondata sulle rinnovabili e impegnata nella transizione ecologica”. Per Bonelli “è necessario dare una risposta alle due piazze, che possono unire popoli che sembravano distanti tra loro, ma che in realtà chiedono la stessa cosa. Ed è per questo che oggi è fondamentale lavorare per costruire un’alternativa. Ci sono le condizioni per farlo, per mandare la destra di Giorgia Meloni all’opposizione e costruire un’Italia diversa”.

Lerner: “Israele deve sentire il nostro dissenso per cambiare”

“E’ più che imbarazzante, è osceno il silenzio del nostro governo sulla rottura del cessate il fuoco ordinata da Netanhayu e sulla ripresa della strage dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Forse si vergognano, ma sotto sotto loro pensano che Netanhayu stia facendo il loro sporco anche per loro conto”. Lo dice il giornalista Gad Lerner dal palco di ‘Una piazza per l’Europà a Bologna. “Ieri, a Firenze, Elon Musk è arrivato a profetizzare massacri provocati dagli immigrati qui in Europa pensando di darci un alibi morale per i massacri che vengono perpetuati laggiù – aggiunge -. Noi non possiamo tacere. Vivo io stesso la trepidazione di vedersi riversarsi addosso l’odio contro gli ebrei a seguito della guerra medio-orientale, il ritorno dell’antisemitismo, ma noi ebrei italiani che abbiamo sottoscritto un appello contro la pulizia etnica di cui è fatto vittima il popolo palestinese, vorremo dire a chi ci accusa di tradimento che Israele ha bisogno di sentire il nostro dissenso per cambiare”. “E’ la stessa ragione per cui vorrei esprimere fratellanza nei confronti dei palestinesi di Gaza che alzano la voce contro Hamas, che li ha condotti al massacro, non certo alla liberazione, ed è per questo che anche loro vengono accusati di essere complici del nemico. Saranno i dissidenti dei due popoli a indicare la via della pace”, conclude Lerner sul tema.

Volevano raggiungere la piazza Pro-Europa: scontri tra polizia e manifestanti di Potere al Popolo

Scontri tra polizia e manifestanti si sono verificati in centro a Bologna in occasione delle due manifestazioni previste: quella dei sindaci di Bologna e Firenze pro Europa e quella di Potere al Popolo e centri sociali contro il riarmo. I partecipanti a quest’ultima si sono mossi da piazza San Francesco con l’obiettivo di raggiungere piazza del Nettuno, dove era in corso quella dei sindaci. In via Ugo Bassi, dopo un lungo fronteggiamento, i manifestanti sono stati respinti dalle forze di polizia con gli scudi e qualche manganellata.


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