Una notte di controlli su barche e conducenti a Venezia: sanzioni per 22mila euro
Nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana, il Nucleo Natanti del Comando provinciale dei Carabinieri di Venezia ha condotto un servizio straordinario di controllo nei principali canali della laguna del centro storico. L’intervento rientrava nel programma di monitoraggio previsto nelle aree individuate come “zone rosse” per il periodo compreso tra l’8 e il 23 novembre. L’operazione è stata organizzata con l’impiego di militari sia in uniforme sia in abiti civili, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme sulla circolazione nautica e di prevenire incidenti riconducibili all’uso di sostanze stupefacenti da parte dei diportisti.
Nel corso della notte, i Carabinieri hanno proceduto al controllo di 17 imbarcazioni e di 40 persone complessivamente presenti a bordo. Le verifiche hanno riguardato, oltre ai documenti e alle dotazioni obbligatorie, anche la conduzione dei mezzi in relazione all’eventuale assunzione di droghe. A questo scopo, sette conduttori sono stati sottoposti al test con precursore, strumento utilizzato per individuare in modo preliminare la possibile presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo. I risultati hanno evidenziato che cinque di loro, tutti residenti a Venezia e tra cui due minorenni, erano positivi alla cannabis.
A seguito dell’esito del test, i Carabinieri hanno richiesto ai conducenti di sottoporsi agli accertamenti sanitari di conferma presso il locale ospedale. Quattro dei cinque interessati hanno rifiutato di procedere con ulteriori analisi. Tale rifiuto, previsto come sanzionabile dalla normativa vigente, ha comportato l’emissione di sanzioni amministrative che, complessivamente, hanno raggiunto i 20.000 euro. Il quinto conducente, che ha accettato di sottoporsi agli accertamenti clinici, potrà essere a sua volta sanzionato qualora gli esiti dovessero confermare la positività rilevata dal precursore.
Parallelamente agli accertamenti legati all’uso di stupefacenti, i militari hanno effettuato controlli approfonditi sulle imbarcazioni fermate. Le verifiche hanno portato all’emersione di ulteriori irregolarità relative al rispetto delle norme previste dalla nautica da diporto. Le violazioni riscontrate hanno riguardato, tra le altre, difformità nelle dotazioni di sicurezza, nell’illuminazione regolamentare e nella conduzione del mezzo. Per tali infrazioni sono state elevate sanzioni amministrative aggiuntive, per un totale superiore a 1.600 euro.
Il servizio di monitoraggio è stato inserito in un contesto più ampio di attenzione verso la sicurezza nella navigazione lagunare, tema sul quale negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità delle autorità. Secondo quanto osservato dagli investigatori nel corso delle attività, una parte dei diportisti tende a considerare i canali veneziani come luoghi in cui la normativa risulti meno vincolante rispetto a quella stradale. Tale percezione, tuttavia, contrasta con le disposizioni vigenti, che prevedono controlli e sanzioni per condotte pericolose al pari di quanto accade nelle vie terrestri.
Il fenomeno dell’utilizzo di barche leggere sovramotorizzate rappresenta un altro degli elementi che le forze dell’ordine monitorano con maggiore attenzione. Molti motori da 40 cavalli installati sui barchini, in particolare quelli noti come 40/70, vengono modificati rimuovendo limitatori che ne riducono la potenza, permettendo così accelerazioni e velocità elevate. Questo tipo di alterazioni, sommate alla mancanza di patente in alcuni casi e alla giovane età dei conducenti in altri, può generare condizioni di rischio significative, soprattutto nelle ore serali e notturne quando la visibilità è ridotta.
Anche la dotazione luminosa delle imbarcazioni costituisce un fattore critico. Durante i controlli è emerso che molte barche non dispongono delle luci regolamentari, oppure montano dispositivi non conformi, come luci posteriori non previste o led colorati posizionati vicino alla linea d’acqua. Tali modifiche, oltre a violare la normativa, complicano l’individuazione dei mezzi in navigazione da parte di altre imbarcazioni e delle stesse forze dell’ordine, aumentando il rischio di collisioni in condizioni di scarsa visibilità.
Pur essendo numerosi i diportisti che rispettano le norme di sicurezza e conducono i propri mezzi con prudenza, le autorità rilevano che una minoranza tende a comportamenti rischiosi. Le manovre ad alta velocità in tratti particolarmente sensibili, unite talvolta all’uso di sostanze stupefacenti o di alcol, rappresentano elementi che contribuiscono a definire scenari potenzialmente molto pericolosi. Le operazioni come quella condotta nella notte tra venerdì e sabato mirano proprio a ridurre tali situazioni, rafforzando la presenza delle forze dell’ordine nelle aree più esposte.
L’esito complessivo dell’intervento ha portato all’emissione di sanzioni per quasi 22.000 euro, somma che tiene conto sia delle penalità collegate al rifiuto degli esami sanitari sia delle violazioni al codice della nautica da diporto. I Carabinieri hanno sottolineato che l’obiettivo dell’operazione non è esclusivamente sanzionatorio, ma orientato alla prevenzione degli incidenti e alla tutela della sicurezza collettiva, soprattutto in un contesto lagunare che presenta caratteristiche uniche e richiede un’attenzione costante.
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