una mozione per ridare vita ai locali sfitti del centro storico – Forlì24ore.it

Restituire al centro storico di Forlì la sua vitalità economica, sociale e culturale attraverso il riuso temporaneo dei locali commerciali sfitti. È questo l’obiettivo della mozione presentata in Consiglio comunale da Alleanza Verdi e Sinistra
La proposta nasce dalla consapevolezza che il cuore della città sta attraversando una fase di progressivo svuotamento, con numerosi locali chiusi che incidono negativamente sull’immagine urbana, sulla sicurezza percepita e sulle attività ancora presenti.
La mozione invita il Sindaco e la Giunta comunale a promuovere un progetto di rigenerazione urbana temporanea, ispirato a esperienze già attuate con successo in diverse città dell’Emilia-Romagna, come Bologna, Ravenna, Cesena e Ferrara.
L’obiettivo è trasformare i locali sfitti in spazi vivi e accessibili, destinandoli – attraverso contratti di comodato d’uso gratuito o agevolato – ad associazioni, artisti e realtà del terzo settore che possano animarli con attività culturali, creative, sociali o di coworking.
“Rendere nuovamente vivi e fruibili gli spazi abbandonati del centro storico – dichiarano i promotori – significa non solo restituire bellezza e sicurezza ai cittadini, ma anche favorire nuove opportunità per chi opera nella cultura, nel volontariato e nelle professioni creative.”
La mozione prevede inoltre l’istituzione di un regolamento comunale per disciplinare le modalità di concessione e utilizzo dei locali, la predisposizione di convenzioni tipo tra Comune, proprietari e assegnatari, e la possibilità di agevolazioni fiscali – come la riduzione di IMU e Tari – per i proprietari che aderiranno all’iniziativa.
Infine, viene proposta una fase sperimentale in alcune aree del centro, con una valutazione annuale dei risultati e una successiva estensione del progetto.
Concludono i promotori:
“Rigenerare i locali sfitti significa rigenerare la comunità. Vogliamo un centro storico che torni a essere luogo di incontro, creatività e partecipazione, non una vetrina chiusa sulla città.”
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