Una gatta scompare per 13 anni e torna a casa malata di cancro, ma in tempo per trascorrere i suoi “ultimi giorni” con la sua famiglia: “Faceva tante fusa”
Nessuno avrebbe mai immaginato nella famiglia Yhnell che avrebbero potuto riabbracciare l’adorata gatta Minx dopo ben tredici anni. Ma come si sono ricongiunti la micia e l’infermiera veterinaria Jade Yhnell? Grazie a un’ecografia con microchip.
Minx ha riconosciuto subito la sua famiglia e ha trascorso i suoi ultimi giorni a casa prima di morire di cancro.
I veterinari invitano sempre i proprietari di animali domestici a micro-chippare i loro animali e a mantenere aggiornati i recapiti. Quando la gatta dell’infermiera veterinaria Jade Yhnell, Minx, è scomparsa senza lasciare traccia nel 2012, la donna ha temuto il peggio.
Minx, una gattina che la Yhnell aveva amorevolmente allevato fin dalla nascita, è scomparsa proprio mentre la padrona e il suo compagno si preparavano a trasferirsi da Bristol, in Inghilterra, a Tredegar, in Galles. Nonostante le disperate ricerche, la coppia alla fine si è trasferita senza trovare Minx. “L’abbiamo cercata, ma era sparita”, ha raccontato la Yhnell al quotidiano locale, il Western Telegraph.
Tredici anni dopo, a 225 chilometri da casa di Yhnell, l’impossibile è accaduto. Una randagia magra e piena di pulci, che si è rivelata essere Minx, si è presentata al Fishguard Veterinary Services nel Pembrokeshire, in Galles. Quando un membro dello staff ha scansionato il microchip del gatto, siamo rimasti a bocca aperta. “Leggiamo il microchip ed è risultato essere Minx – ha raccontato il veterinario Andrew Clements alla testata -. La proprietaria era un’infermiera veterinaria in uno studio veterinario e il gatto era scomparso da anni e anni.”
“Era messa malissimo, ma mi ha riconosciuta subito. Mi dava testate e faceva le fusa – ha ricordato la Yhnell – Era così emozionata di vedere me e mio marito. Tornata a casa, ha stretto subito un legame con i miei figli”.
Purtroppo a Minx è stato diagnosticato un cancro aggressivo Ed è morta poco dopo il suo ritorno a casa, ma non prima di aver trascorso i suoi ultimi giorni piena di affetto e coccole.
“Ha fatto le fusa fino all’ultimo respiro. Era una gatta meravigliosa. – ha concluso l’infermiera – Non posso che essere grata di averla riavuta. Sento che è tornata da noi per un motivo, così che potessimo prenderci cura di lei nei suoi ultimi giorni. Sapeva quanto fosse amata”.
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