Piemonte

“Una ferita profonda”. Dirigente e docenti ora chiedono chiarezza – Torino Oggi


La settimana calda al Liceo Scientifico Albert Einstein volge al termine. Dopo il volantinaggio da parte di Gioventù Nazionale D’Annunzio sfociato in scontri con la polizia, con l’ammanettamento di uno studente di 16 anni, il successivo corteo con altri disordini e, infine, l’occupazione da parte di qualche centinaio di alunni dell’istituto, ora, da parte della dirigenza e del corpo docenti, si cerca di stemperare i toni. 

Nella giornata di ieri il preside Marco Chiaiuzza aveva commento a Torinoggi l’occupazione come una lesione del diritto di studio. Denunciando l’impedimento a docenti (e allo stesso dirigente) di entrare per svolgere il proprio lavoro. Interrogato dal nostro giornale lo stesso Chiaiuzza aveva dichiarato rispetto ai fatti di lunedì: “Io non c’eroNon ho abitudine, a differenza loro, di fare dichiarazioni su cose che non conosco. Quelli che fanno dichiarazioni su cose che non conoscono sono degli imbecilli e si assumono la responsabilità di quello che dicono. Le immagini le ho viste: non si capisce niente”.

Far ripartire il dialogo con gli studenti

Nella circolare diffusa questa mattina i toni sono completamente diversi e puntano a riattivare un dialogo con gli studenti. “Esprimiamo profonda preoccupazione per i fatti accaduti davanti alla scuola – si legge nel comunicato diffuso e siglato da professori e dirigenza – Ribadiamo il valore della scuola come luogo di dialogo, tutela e formazione e chiediamo che siano chiarite le circostanze di quanto accaduto, affinché nessuno studente si senta più solo o non protetto”.

Poi un passaggio sull’alunno di 16 anni fermato. “La visione di un nostro studente minorenne ammanettato e portato via davanti ai  compagni rappresenta per tutta la comunità scolastica una ferita profonda – prosegue il testo – Qualunque siano le circostanze che hanno portato a quel momento, nessuna azione educativa o di ordine pubblico può giustificare un’immagine tanto dolorosa, consumata davanti a chi ogni giorno vive la scuola come spazio di crescita e libertà”.

E infine l’appello al dialogo: “La scuola deve continuare a essere un luogo di dialogo, riflessione e rispetto reciproco, anche — e soprattutto — quando fuori da essa prevalgono tensione e paura”.

Grimaldi dalla parte degli studenti

Intanto l’occupazione prosegue. Ad incontrare gli studenti anche il parlamentare Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra, ex studente del Darwin.

Bollare un’intera generazione di “seconde generazioni” come “maranza”, “gang” è un atto vile, un modo per criminalizzare la diversità – ha commentato Grimaldi in un post – Un corposo gruppo di agenti, in borghese e in assetto antisommossa, si è presentato prima ancora che i militanti di Gioventù Nazionale arrivassero. Nessuna manifestazione era prevista, eppure la celere era lì, pronta. Di che “notizie” parliamo? Di quali disordini? Mandare la celere per difendere la destra da dei teenager è una farsa: cosa ci dobbiamo aspettare all’università, le teste di cuoio? La Folgore?.”

Davanti ai cancelli anche la consigliera regionale del Pd Nadia Conticelli, che ha incontrato alcuni docenti. “È preoccupante che a questo messaggio di criminalizzazione della fragilità sociale e culturale si uniscano anche esponenti delle istituzioni – sostiene la consigliera dem – Inaccettabile che si metta in dubbio la ricostruzione e il vissuto dei ragazzi e delle ragazze rispetto all’assetto di guerriglia che si sono trovati ad affrontare all’ingresso della scuola”.

Conticelli ha ricordato la discussione odierna sul dimensionamento scolastico: “Quello che serve nelle periferie sono gli investimenti sulla scuola, anche come luogo fisico di confronto e di protagonismo giovanile“.




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