Abruzzo

una celebrazione tra storia, fede e rinascita



Nel suggestivo scenario del Parco Naturale della Grava, si terrà una solenne celebrazione all’aperto per commemorare il 260° anniversario della distruzione dell’antico abitato di Roccamontepiano, avvenuta all’alba del 23 giugno 1765, giorno dedicato a San Giovanni Battista, patrono del convento dei Frati Osservanti del luogo.


Durante l’evento si svolgerà la Santa Messa con la benedizione dei tradizionali Fuochi di San Giovanni, rito propiziatorio legato al solstizio d’estate e giunto quest’anno alla sua 25^ edizione. Una doppia ricorrenza di profonda valenza storica e spirituale, che unisce memoria, devozione popolare e rinascita.


“Morte e rinascita si intrecciano nello stesso giorno, quello dedicato a San Giovanni, tra storia, miti e leggende. La nostra comunità onora il passato per costruire il futuro, custodendo la memoria con partecipazione e senso di appartenenza”, così afferma il sindaco Dario Marinelli.


La frana che nel 1765 cancellò completamente l’antico centro abitato – certificata da fonti ufficiali dell’epoca, tra cui relazioni dell’esercito borbonico e dei frati del convento – fu un evento catastrofico di proporzioni eccezionali: due fasi di scivolamento e ribaltamento travolsero case, chiese, animali e masserizie, causando la morte di circa un terzo della popolazione.


L’antico abitato, racchiuso da una cinta muraria con tre porte d’accesso (Porta Nuova, Porta Fonte San Rocco, Porta Sant’Andrea) e diviso in sette rioni (Castiglione, Colle, Renaro, Mercato, Piazza, Fonte e Sportello), scomparve in poche ore, lasciando un segno indelebile nella memoria del territorio.


La presenza di numerose sorgenti e corsi d’acqua, da sempre fonte di vita per la comunità, rese ancora più drammatica l’origine del disastro, frutto di un lento cedimento del suolo acuito da piogge incessanti.


Oggi, a distanza di 260 anni, la comunità si ritrova in preghiera e riflessione, nella consapevolezza che la morte e la rinascita convivono in quello stesso giorno simbolico, tra storia, fede, riti solstiziali e memoria collettiva.


L’amministrazione comunale e il sindaco Dario Marinelli rivolgono un sentito ringraziamento ai padri reverendissimi di San Francesco Caracciolo, alla Pro Loco, alle associazioni del territorio, alle contrade, ai collaboratori comunali che hanno curato l’area della Grava, e a tutti coloro che, in silenzio, rendono possibile questa manifestazione, esempio concreto di comunità viva e custode della propria storia.





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