Salute

Un testimone dice cose allucinanti sui Cappa”. L’ultima sparata di Corona: “Quella famiglia è potentissima: il mistero di Garlasco è tutto lì

“La famiglia Cappa è considerata da tutti potentissima. Il padre Ermanno è potente, di polso, cattivo: il mistero di Garlasco sta tutto lì”: le parole sono di Fabrizio Corona che per la sua rubrica “Falsissimo”, in onda su Youtube è tornato nel paese di cui tutti parlano dalla riapertura del caso del delitto di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto del 2007. Nel piccolo centro del pavese, Corona ha incontrato i testimoni del caso di Garlasco e, oltre a quelli già venuti fuori, il controverso ex fotografo ha scovato un nuovo testimone, parente di Ermanno Cappa (lo zio di Chiara e padre delle cugine Stefania e Paola), e ha intervistato altre persone legate alla vicenda, dando la sua ricostruzione dei fatti. Per l’omicidio della ragazza all’epoca 26enne, lo ricordiamo, è stato condannato a 16 anni Alberto Stasi, assolto nei primi due gradi di giudizio e poi passato in giudicato in Cassazione. Oggi, gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, dopo aver riscontrato che sotto le unghie della ragazza c’era del suo Dna. “Stasi nell’immaginario collettivo è innocente mentre le gemelle Cappa (cugine della vittima, ndr) e Sempio resteranno per la gente colpevoli impuniti per sempre e soffriranno per la gogna mediatica”, dice Corona.

Bruscagin
Oltre ai riscontri genetici, a portare alle nuove indagini sono stati anche gli inviati de “Le Iene” che, una volta trovato un nuovo testimone (quando di Garlasco non parlava più nessuno) invece che mandarlo in onda hanno scelto per una volta di collaborare con la giustizia e di consegnare tutto in procura a Pavia. “Solo quando hanno visto che la comunicazione dalla Procura non era uguale alla loro sono ripartiti con le interviste”, afferma Corona. Il suo nome ormai lo conoscono tutti: il testimone è Gianni Bruscagin e le sue dichiarazioni hanno tirato in ballo la cugina di Chiara, Stefania Cappa. L’uomo ha raccontato alle Iene di aver scoperto delle cose sulla gemella Cappa ovvero di averla vista “mentre entrava in casa agitata della nonna con un borsone il giorno del delitto”, vicino al canale del Tromello, lo stesso esplorato dagli inquirenti alla ricerca di un’arma che pare sia stata trovata ma per cui bisogna aspettare il cosiddetto incidente probatorio. Poi ha aggiunto alle Iene “di ver sentito il rumore di qualcosa gettato nel fosso” ma le persone che erano con lui quel giorno erano tutte anziane e sono decedute. A Fabrizio Corona, Bruscagin ha non solo mostrato i foglietti su cui aveva scritto questi appunti (Cappa non riesce ad aprire, borsone, torrente, anziani, armi) ma ha anche confermato quanto detto alle Iene: che fu all’epoca convocato dall’avvocato dei Poggi Gian Luigi Tizzoni che una volta trovati questi elementi “Mi fa: ma no, guarda, c’è già questa indagine in corso su Stasi, non si può accavallare e mi ha liquidato così”. (fonte: canale Youtube di Fabrizio Corona)

Il parente (alla lontana) che dice “cose allucinanti”
Ed ecco il nuovo testimone che ha contattato Corona a cui ha dichiarato in video e a volto scoperto, mettendoci la faccia: “Mia moglie è la cugina di Ermanno Cappa. Io quella casa l’ho sempre frequentata, quella dove hanno trovato quello che dovrebbero aver trovato nel fosso, nella casa della nonna. In quella casa (dei Cappa) ci sono stato e so benissimo tutto, come funzionava: parlo di persone che nessuno meglio di me conosce”. L’uomo ha incontrato Corona in un hotel di Roma dove ha scritto dei nomi su un foglio “mentre diceva cose allucinanti” sulle due famiglie Stasi e Cappa. Sono passaggi indicibili che nemmeno una figura come Corona – solitamente senza particolari remore – all’inizio si sente di pubblicare. Inizialmente si dissocia temendo l’ennesimo mitomane ma alla fine decide di mandarlo in onda dopo che “oggi (domenica primo giugno, ndr) tutti i giornali a partire da Repubblica parlano di aperitivi e strane chiamate negli ultimi giorni di Chiara e di cinque chiamate con zio Ermanno”. L’articolo di Repubblica raccontava tra le altre cose che Chiara aveva in rubrica ben cinque numeri dello zio Ermanno e che lei stessa possedeva un altro telefono. Repubblica scrive anche che la ragazza lo considerava moltissimo, quasi alla stregua di un Dio e che le gemelle soffrivano per questo loro rapporto. Il quotidiano riporta poi stralci di una corrispondenza mail tra la Poggi e l’amica Cristina Tosi in cui quest’ultima scrive a Chiara: “I tuoi intrallazzi come vanno?” Chiara li chiama “piccione uno” e “piccione due” e risponde che “uno al telefono dà sempre soddisfazione mentre con l’altro non vado troppo d’accordo forse per colpa mia che non gli do troppa attenzione, o sua che è cambiato”.

Il santuario della Bozzola
Come si inseriscono in questo quadro l’ormai famoso Santuario della Bozzola e il ricatto sessuale al sacerdote esorcista don Gregorio Vitali cu cui pare Chiara stesse indagando, come emerso dai dati ritrovati nella sua pennetta Usb? La procura, come sappiamo, ha acquisito gli atti dell’estorsione ricevuta dal prete da parte di due uomini di nazionalità romena che pare partecipassero a questi incontri sessuali. I due erano inizialmente difesi dall’avvocato Massimo Lovati, attuale difensore di Sempio che di recente ha detto che poi si è dissociato dai due romeni. Ma ha aggiunto che “secondo quello che mi hanno riferito i due uomini in quel santuario si esercitava anche la pedofilia”, dettaglio che coincide con le notizie ufficiali degli ultimi giorni. A questo Corona aggiunge di aver saputo che “Don Vitali non solo era esorcista ma curava l’anoressia e questa cosa lo lega fortemente a Paola Cappa che soffriva di tale patologia. Inoltre, nel pc di Chiara Poggi dopo le ultime ricerche hanno trovato parole come: anoressia, abusi, pedofilia, suicidi. Di Paola Cappa sappiamo che ha tentato il suicidio due giorni prima del delitto, che da piccola era stata abusata e che tutta la sua famiglia era frequentatrice assidua di quel santuario. Magari, Chiara aveva raccolto il pensiero di Paola ma sono solo supposizioni”, spiega Corona a “Falsissimo”.

Il maresciallo Marchetto
A Garlasco Fabrizio Corona ha parlato anche con l’ex maresciallo Franco Marchetto, oggi in pensione, che indagava sulle gemelle Cappa. All’epoca Marchetto dovette lasciare l’inchiesta: fu condannato per favoreggiamento della prostituzione perché frequentatore di un night club ma lui continua a dire con sua moglie che non c’è mai stato. Di recente Marchetto dice di aver “ricevuto dalla famiglia Poggi richiesta di risarcimento danni per 40mila euro”. Una richiesta che sarebbe arrivata, secondo quanto dichiara egli stesso, anche a Fabrizio Corona: “I Poggi mi hanno chiesto 32.750 euro di danni e se non glieli do mi querelano: questa si chiama estorsione. Non gli bastano gli 850mila di Stasi?”, tuona l’ex re dei paparazzi di cui riportiamo testuali parole che sono, lo ribadiamo, nulla più che sue supposizioni.

L’osteopata e la Milano da bere
C’è ancora una testimonianza fondamentale e proviene da un’amica “fighetta e milanese doc” di Fabrizo Corona che su Youtube ha mandato in onda l’audio della sua telefonata. So può ascoltare la donna che racconta al suo amico Corona che la mamma delle Cappa, Maria Rosaria, dal 2016 al 2018 si trasferisce a Milano entra in rapporti con l’èlite meneghina, coi nomi della Milano che conta (e li cita tutti). “Fa amicizia con questa mia amica e la invita più volte a partecipare, e con molta insistenza, a una messa al Santuario della Bozzola”. L’amica conferma nella telefonata: “La Cappa nel 2017 fa di tutto per portarmi a Garlasco esattamente quella domenica in cui c’era la messa di liberazione dell’esorcista dal male”. Successivamente, le due donne vanno a pranzo insieme in un club esclusivo di Milano e la Cappa porta con sé sua figlia Paola che chiede all’amica di sua madre il numero di un bravo osteopata. Lei glielo dà ma Paola lo perde e le scrive su Messenger per averlo nuovamente ma l’amica di Corona non vede la chat e non le risponde. “Una mattina – racconta – mi sveglio e trovo un suo messaggio in cui Paola Cappa mi dice: ‘Devi morire, brutta bastarda, devono stuprarti’. Conservo tutte chat degli insulti che mi ha fatto. Chiamo sua madre e le chiedo spiegazioni e lei mi risponde con la questione dell’osteopata. Io non avevo visto il suo messaggio in chat ma questa ha una gestione della rabbia che è da ricoverare”. In tutto questo nuovo ipotetico scenario resta da chiarire quale potrebbe essere, ammesso che ci sia, il legame della famiglia Cappa con Andrea Sempio ma il nuovo indagato per ora ha preferito non rispondere alle domande postegli dall’autore di “Falsissimo”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »