Piemonte

Un orso si aggira per Valdieri


Ogni anno, la domenica che precede il carnevale, a Valdieri viene avvistato un orso davvero particolare: il suo “abito” è fatto di lunghe corde di paglia di segale, il suo viso nero come il carbone; al collo indossa un grande campanaccio e ai piedi porta vecchi scarponi.

L’Orso fugge per il paese inseguito da un coraggioso domatore, da rumorosissimi perouliér – bambine e bambini sporchi di fuliggine, armati di mestoli e pentolame – e dai frà – una confraternita scapestrata di finti frati che tenta di calmare il plantigrado con acqua di fonte, litanie ed epistole (componimenti ironici in rima che narrano le vicende della comunità durante l’anno passato).

Nonostante l’Orso di Segale sia tornato a Valdieri nel 2004, dopo un’assenza di oltre cinquant’anni, grazie alla preziosa testimonianza di Bernardino Giraudo, detto Din dal Papa, e al lavoro condotto dal Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte insieme alla Casa degli Alfieri, in collaborazione con Ecomuseo della Segale e Parco Naturale Alpi Marittime, le sue origini si perdono nei secoli.

Eppure, nella montagna occitana, fino a un passato non troppo lontano, la maschera dell’orso e, in generale, la figura dell'”uomo selvatico” svolgevano un ruolo fondamentale come ponte tra la natura e l’uomo, fornendo alle comunità alpine la chiave per comprendere i ritmi stagionali e definire l’arrivo della primavera.

In particolare, l’Orso di Segale, dopo un letargo iniziato l’11 novembre e durato circa ottanta giorni, si risveglia la notte tra il 1° e il 2 febbraio: se uscendo dalla sua barmo (tana) vede il cielo illuminato dalla luna vecchia, tornerà a riposare ancora per una quarantina di giorni; se invece il cielo è scuro e la luna in fase calante, lascerà i boschi per annunciare l’arrivo della primavera.

La fuga dell’Orso per le vie di Valdieri non dura a lungo: catturato dal domatore, viene condotto dalle barbute Fantine alla bella Quaresima, l’unica donna capace di renderlo mansueto. L’Orso, ormai domato, non fa più paura e, come l’inverno, può abbandonare il paese per rifugiarsi nei boschi circostanti.

In piazza un ciciou (pupazzo) di paglia viene dato alle fiamme in un grande rogo purificatore, tra le grida festanti di una comunità che celebra il ritorno alla vita.

Nel 2025, il Carnevale alpino di Valdieri si festeggerà dal 21 al 23 febbraio.

La manifestazione è aperta a tutti coloro che desiderano condividere un momento di festa insieme alla comunità della Valle Gesso.

Il programma completo della manifestazione è disponibile online

 

NB: Le foto di questo articolo si riferiscono a passate edizioni e sono tutte di Francesca Parracone

Per approfondimenti:

Sito Parco Alpi Marittime

 

 


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