Un onore commemorare l’anniversario della Liberazione a Ravenna
Lo ha detto re Carlo III oggi a Montecitorio, durante il suo discorso alle Camere riunite. Il sovrano ha anche ricordato “la terribile sofferenza della popolazione civile italiana e l’eroismo della Resistenza”. Re Carlo ha citato la partigiana Paola Del Din che, “addestrata dallo Special Operation Executive, si lanciò con il paracadute per compiere una missione a sostegno degli Alleati 80 anni fa. So che in questa giornata penseremo tutti a lei che ora ha 101 anni, celebrando il suo coraggio”, ha concluso.
“È un grande onore essere invitato a parlare davanti a voi, è la prima volta che un sovrano britannico si rivolge all’intero Parlamento italiano, questa fondamentale istituzione democratica”. Con queste parole Re Carlo III ha iniziato il suo discorso davanti alle Camere riunite a Montecitorio ringraziando in italiano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’invito nel Bel Paese. Un discorso in cui il sovrano non manca di esaltare la Resistenza e anche il suo appuntamento di domani per celebrare la Liberazione della provincia.
Il discorso di Re Carlo in Parlamento
Come riferisce Today, il sovrano ha “stemperato” la tensione con una battuta in italiano: “Spero di non rovinare la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”. Dopo aver “rotto il ghiaccio”, Carlo ha voluto ribadire il legame che lega l’Italia e il Regno Unito: “Le nostre storie sono intrecciate. Oggi sono qui con uno scopo preciso: ribadire la profonda amicizia tra il Regno Unito e l’Italia e impegnarmi a fare tutto ciò che è in mio potere per rafforzare ancora di più quest’amicizia nel tempo che mi sarà concesso in qualità di re. I nostri legami risalgono a oltre due millenni fa, a quei visitatori romani che arrivarono sulle nostre coste, spazzate dal vento. Furono i romani a dare ai britannici l’idea di mettere sulle monete la testa di un re, quindi devo loro una particolare gratitudine”.
“Domani a Ravenna in qualità di Re avrò il grande onore di commemorare l’ottantesimo anniversario della liberazione di quella provincia insieme al presidente Mattarella. Una liberazione per la quale le forze armate britanniche e canadesi hanno svolto un ruolo cruciale”, ha poi detto Carlo, che ha quindi ricordato le “terribili sofferenze della popolazione civile italiana” durante la Seconda Guerra Mondiale, e l’eroismo della resistenza, nell’esempio di Paola Del Din: “La partigiana, addestrata dallo Special Operation Executive, si lanciò con il paracadute per compiere la sua missione a sostegno degli Alleati 80 anni fa. So che in questa giornata penseremo tutti a Paola, che ha 102 anni, celebrando il suo coraggio”.
Leggero imbarazzo sulla fine del discorso. Al termine di un passaggio molto sentito del re, l’emiciclo è scattato in una standing ovation mentre lo speaker invitava a lasciare l’aula perché “la cerimonia è finita”, ma non per re d’Inghilterra, che invece non aveva ancora terminato. Sono stati i presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i più veloci a rendersene conto e a farlo notare. Senza perdere il suo aplomb, sorridente, Carlo ha ripreso per poi, alla pausa successiva, chiarire: “Non ho ancora finito”. Al termine del discorso Carlo e la regina Camilla hanno salutato i presidenti della Camera, Lorenzo Fontana, e del Senato, Ignazio La Russa, e poi hanno lasciato Montecitorio.
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