“Un negoziato per la Crimea, non possiamo perdere migliaia di uomini”. La svolta diplomatica dell’Ucraina
La leadership ucraina sembra sempre più orientata verso la soluzione diplomatica al conflitto con Mosca. Dopo quasi tre anni di “nessuna trattativa con Putin”, l’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca ha acceso più di un campanello d’allarme a Kiev sul futuro del sostengo militare Usa al Paese invaso. In un’intervista a Fox News, emittente vicino al tycoon, il presidente Volodymyr Zelensky ha aperto alla possibilità di negoziare la restituzione dei territori occupati.
“L’Ucraina non può permettersi di perdere decine di migliaia di vite per reclamare la Crimea, ma la penisola potrebbe essere restituita attraverso la diplomazia”, ha dichiarato. Parole che hanno un certo peso, considerando che il ritorno di questa regione sotto il controllo di Kiev è sempre stato un punto fermo del governo ucraino. Come riportato da Repubblica, Zelensky ha anche affermato che il suo Paese “non può riconoscere legalmente alcun territorio occupato dell’Ucraina come russo”, compresi quelli “occupati da Putin prima dell’invasione su vasta scala”, ovvero nel 2014. Ha inoltre ammesso che, al momento, l’esercito non ha la forza per respingere l’armata di Mosca entro i confini del 1991.
Non una rinuncia totale alle vaste aree conquistate dalle truppe del Cremlino, dunque, ma pur sempre un ammorbidimento delle posizioni e l’apertura a una possibilità di cessate il fuoco con, come base, un congelamento del conflitto e non il ritiro completo dei soldati dello zar. Un segnale, questo, dell’estrema difficoltà del Paese invaso sia dal punto di vista militare, sia da quello politico. Senza il supporto degli Usa, infatti, Kiev non può vincere e la volontà di Trump, espressa più volte in campagna elettorale, di porre fine rapidamente al conflitto ha gettato parte del governo di Zelensky nell’incertezza.
Tra gli addetti ai lavori, però, c’è chi guarda al ritorno del tycoon con speranza. “Se osserviamo le dichiarazioni di alcuni membri designati dell’amministrazione Trump ci appaiono seri: il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Walz ha delineato a Fox news una strategia per l’Ucraina che appare solida”, ha affermato a Repubblica l’analista militare Oleksandr Musienko. “Capiamo che la nuova amministrazione vorrà accelerare verso un negoziato, ma allo stesso tempo capisce la complessità della situazione”.
Sentimenti contrastanti, invece, tra gli uomini impegnati sul campo. “Credo che Trump sia più determinato e prenderà decisioni ferme.
La situazione in cui ci troviamo ora si deve in buona parte al fatto che l’amministrazione Biden non era così pronta ad agire”, ha affermato un militare in congedo. “Siamo di fronte a un momento di svolta. Ma non è chiaro se sarà in nostro favore”, ha ammesso un altro soldato.
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