Un gruppo di residenti ha vinto un ricorso contro Comune e Regione sui danni del torrente Ravone
Il tribunale civile di Bologna ha accolto il ricorso che venti cittadini residenti nell’area attorno al torrente Ravone hanno presentato nei confronti di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Consorzio della bonifica renana dopo l’alluvione dello scorso ottobre. A riportarlo è l’agenzia Dire, che riporta il punto di vista del Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico, il quale ha presentato il ricorso insieme ai residenti di via di Ravone, via del Genio e via Zoccoli.
In particolare, fa sapere il Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico, “è stato disposto che il Comune e la Regione ‘prestino garanzia per i danni eventualmente derivanti'” ai ricorrenti “dal bacino idrogeologico del torrente Ravone”. Per farlo, gli enti potranno scegliere se “versare un deposito cauzionale pari a 3.661.404,90 euro (somma a cui ammontano, secondo le stime, i danni subiti nell’ultima alluvione dai 20 ricorrenti, ndr)” o “sottoscrivere una polizza assicurativa” dello stesso importo “per la responsabilità civile verso i ricorrenti a copertura dei danni causalmente riconducibili al bacino idrogeologico del torrente Ravone”.
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La tesi dei ricorrenti, secondo il comitato, dunque, “è stata pienamente confermata”, i quali chiedevano il riconoscimento della “responsabilità della Regione e del Comune in quanto ‘titolari di posizioni di garanzia dalla responsabilità derivante dagli eventi connessi alla cattiva manutenzione’ del Ravone”.
Il tribunale, viene riportato nella nota, “ha affermato che ‘dalla prospettazione delle ricorrenti e dei ricorrenti emerge infatti con chiarezza che l’istanza di tutela giurisdizionale si fonda sull’urgenza, sentita nella quotidianità del vissuto, che chi sia munito delle competenze faccia qualcosa per assolvere alla sua funzione, che è quella di tutelare la sfera giuridico-patrimoniale delle persone dal rischio idrogeologico’, dato che ‘lo scenario di rischio del bacino idrogeologico a monte, noto alla Regione senz’altro a partire dal 2013, si è già drammaticamente concretizzato a ottobre 2024′”.
Infine, il Comitato evidenzia che “il tribunale ha escluso che gli eventi di ottobre 2024 siano di natura ‘eccezionale’, almeno ‘nel senso che abitualmente si ricollega alle ipotesi di esenzione di responsabilità, cioè singolare e imprevedibile'”. Da qui la “completa soddisfazione” dello stesso Comitato e dei ricorrenti, perché “dopo tanto impegno profuso nel sostenere questa azione giudiziaria, il tribunale ha compreso pienamente lo stato di paura in cui versano i residenti in zone della città soggette a continui pericoli derivanti da alluvioni ed esondazioni, così aprendo la strada a forme innovative di tutela dei cittadini nei confronti delle inerzie della pubblica amministrazione e al risarcimento degli ingenti danni subiti”.
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