Un ciclista spagnolo è stato espulso dalla Cina per “colpa” di un’emoji del maiale

Il ciclista spagnolo Mario Aparicio, corridore del team Burgos-Burpellet BH, è stato escluso dal Tour de Mentougou in Cina,ma soprattutto – come riporta il giornale Cadena SER – espulso e bandito a vita dal territorio cinese per colpa di un post su Strava ritenuto offensivo dalle autorità locali. Dopo la prima tappa della corsa, e dopo che la sua squadra aveva appena completato una storica tripletta, Aparicio si è congratulato con i suoi compagni di squadra, pubblicando il percorso della sua corsa su Strava (app dove si condividono i propri allenamenti) accompagnato da due emoji: una bandiera cinese e una testa di maiale.
L’idea del corridore era quella di usare un’espressione spagnola per descrivere una “performance del maiale”, ovvero una prestazione eccezionale. Ma in Cina, il simbolo del maiale, associato alla bandiera nazionale, è stato percepito come un atto irrispettoso e umiliante nei confronti del Paese.
Il post è diventato subito virale su Weibo, il principale social network cinese, dove migliaia di utenti lo hanno percepito come un insulto alla Cina. Le reazioni hanno preso una piega pericolosa: Aparicio è stato bersaglio di minacce di morte e ha ricevuto numerosi messaggi d’odio. Gli organizzatori del tour hanno chiesto che il corridore chiedesse scusa pubblicamente, squalificandolo anche dalla competizione.
Poco dopo, le autorità cinesi hanno adottato misure ancora più severe. Secondo Cadena SER, il ciclista è stato espulso dal paese e gli è stato imposto il divieto a vita di entrare nel territorio cinese, compresi gli aeroporti. Il team Burgos-Burpellet BH ha difeso il suo corridore, definendo la situazione uno “sfortunato malinteso “. Il team ha chiarito che si è trattato semplicemente di uno scherzo interno – tra compagni di squadra – e privo di intenti offensivi, denunciando le minacce ricevute dal venticinquenne spagnolo. Aparicio è subito tornato in Europa.
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