Politica

Un bonus da 10mila euro per smaltire 50 cause “a cottimo”: ora Nordio offre soldi ai magistrati per non fallire il Pnrr

Fino a cinquecento magistrati volontari “prestati” a distanza ai Tribunali più in difficoltà, per smaltire pacchetti da almeno cinquanta sentenze in nove mesi in aggiunta al lavoro ordinario. In cambio, un compenso extra di quasi diecimila euro netti (il triplo dello stipendio base di entrata). Ecco il sistema di giustizia “a cottimo” inaugurato dal governo per velocizzare i tempi dei processi civili, nel tentativo disperato di raggiungere l’obiettivo Pnrr che impone di abbattere del 40%, entro il 30 giugno 2026, la durata media delle cause rispetto al 2019 (portandola da sette a quattro anni circa). Gli ultimi dati resi noti sono sconfortanti: alla fine dell’anno scorso la riduzione era ferma al 20,1%, la metà esatta del necessario. Il rischio di perdere miliardi di fondi europei, quindi, è ormai molto più che concreto. Così, accogliendo i suggerimenti arrivati dal Consiglio superiore della magistratura, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha predisposto un decreto legge con una serie di misure d’emergenza per provare in extremis a recuperare il ritardo. La più impattante è proprio l’applicazione da remoto dei giudici, un inedito assoluto nel nostro ordinamento. Ma salta agli occhi anche la precettazione dei magistrati del Massimario, l’ufficio studi della Cassazione, finito nel mirino del ministro per il suo parere critico sul decreto Sicurezza: fino a cinquanta di loro potranno essere spostati temporaneamente alle Sezioni civili per dare una mano a smaltire fascicoli. Nel provvedimento, approvato lunedì in Consiglio dei ministri, non è invece entrata un’altra delle soluzioni ipotizzate dal Csm, quella di richiamare in servizio fino a 550 togati in pensione: il governo non ha voluto creare un precedente che avrebbe aperto le porte a rivendicazioni simili da parte di altre categorie di dipendenti pubblici.

Nelle premesse del decreto si dà atto della “straordinaria necessità e urgenza di introdurre disposizioni che incidono sull’organizzazione giudiziaria e sul processo civile per agevolare il raggiungimento degli obiettivi” concordati con l’Europa. Entro 15 giorni dall’entrata in vigore, il Csm dovrà definire l’elenco dei Tribunali che riceveranno i “prestiti”, “ordinandoli secondo la gravità dello scostamento” rispetto ai target. A quel punto sarà pubblicato il bando e i magistrati interessati avranno altri 15 giorni per candidarsi: potranno proporsi anche le toghe fuori ruolo, cioè in servizio temporaneo presso altre amministrazioni (come i ministeri). Le applicazioni quindi partiranno tendenzialmente intorno a settembre-ottobre, per terminare il 30 giugno 2026, giorno-limite fissato dal Pnrr: se i magistrati smaltiranno i cinquanta fascicoli in anticipo rispetto a quella data, potranno chiedere di averne assegnati altri cinquanta in cambio di un compenso doppio. Le udienze e le camere di consiglio si terranno esclusivamente da remoto. Secondo quanto previsto nel decreto, il capo dell’ufficio a cui appartiene il magistrato dato “in prestito” dovrà verificare periodicamente che la sua “produttività” non sia “inferiore a quella media della sezione alla quale è assegnato”. Si stabilisce, infine, che i magistrati vincitori dell’ultimo concorso svolgano otto mesi di tirocinio nelle sezioni civili delle Corti d’Appello – particolarmente in difficoltà rispetto ai target – mentre di norma si effettua esclusivamente negli uffici di primo grado.

L’articolo Un bonus da 10mila euro per smaltire 50 cause “a cottimo”: ora Nordio offre soldi ai magistrati per non fallire il Pnrr proviene da Il Fatto Quotidiano.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »