un boato, poi le fiamme. Salvate in extremis tre persone a bordo
FANO Divorato dalle fiamme un motoscafo di 11 metri che ieri mattina navigava a circa mezzo miglio dalla costa fanese. È poi andato a fondo: troppo gravi i danni subiti a causa del fuoco, nonostante l’intervento effettuato in forze per spegnere l’incendio. Mentre tanti bagnanti assistevano dalla spiaggia all’agonia del natante, quando era ancora agli inizi si cominciava a temere per le persone a bordo: tre quarantenni residenti in provincia.
Sono stati prelevati da un provvidenziale gommone, che si trovava in zona, e portati al sicuro a terra, sani e salvi. Nelle intenzioni, a quanto pare, doveva essere una piacevole gita in motoscafo, ma poco dopo l’uscita dal porto di Fano, intorno alle 10 di ieri, la giornata ha invece preso una rotta da incubo. All’altezza di Sassonia si sono infatti sprigionate le prime fiamme, che hanno trovato abbondante alimento nella vetroresina con cui è stato costruito il motoscafo. A riva, tra l’altro, molti hanno sentito un potente boato.
I soccorsi alla barca
È stata però la minacciosa colonna di fumo, scuro e denso, a richiamare l’attenzione degli equipaggi che si trovavano nei paraggi, numerosi per la bella giornata di sole.
E così barche da diporto e da pesca hanno iniziato a convergere, mettendo la prua verso il motoscafo in difficoltà, per portare aiuto. Nel frattempo, si era attivata la macchina del soccorso in mare, che ha richiamato squadre di vigili del fuoco dalle caserme a Pesaro e a Fano. Gli operatori sono saliti a bordo delle unità navali in servizio alla capitaneria di porto a Pesaro e alla guardia costiera a Fano, per poi essere raggiunti da un mezzo antincendio proveniente da Ancona. Il fuoco ha però divorato la vetroresina in tempi rapidi e il motoscafo, battente bandiera polacca, è affondato. Sono in corso le indagini per accertare le cause dell’episodio e per il momento le autorità non si sbottonano, preferendo osservare la linea della riservatezza.
Ora il proprietario del motoscafo dovrà provvedere a rimuovere il relitto e a evitare eventuali perdite di carburante, che per il momento sono escluse. È già previsto che le unità della guardia costiera fanese effettuino controlli successivi nella zona dell’affondamento.
La colonna di fumo era dunque visibile a distanza, tanto da Pesaro quanto da Senigallia, ed è stata segnalata anche dai viaggiatori sui treni della linea Adriatica. In spiaggia si è molto discusso dell’episodio, soprattutto per la forte carica emotiva suscitata tra coloro che osservavano in piedi sulla battigia. I filmati dell’incendio sono poi diventati virali sui social, alimentando considerazioni e richieste di informazioni.