Un anno in Piazza Grande, il sindaco Mezzetti tra eredità onerose e nuovi progetti
“Fare il mestiere di sindaco è molto faticoso, soprattutto oggi che sei sottoposto a sollecitazioni 24 ore su 24. Ma per chi come me viene da un’esperienza politica e amministrativa, è il mestiere più bello del mondo, perchè sei al servizio della tua comunità”. E nel caso specifico chi parla, Massimo Mezzetti, si tratta del primo anno di “fatica”: proprio oggi cade infatti il primo anno di mandato del primo cittadino di Modena.
Un mandato che ha già detto molte cose da un punto di vista politico e amministrativo, ma che molte ancora ne avrà ancora da dire. Un mandato che si fonda sull’alleanza di centrosinistra che governa ininterrottamente la città, ma che per la prima volta vede la timone un sindaco che non è espressione diretta del partito di maggioranza, seppur ovviamente contiguo ad esso per storia e convinzioni personali.
Il bilancio dei primi 12 mesi è fatto per lo più di strade aperte, come naturale che sia, alcune deviando sensibilmente da chi lo ha preceduto, altre in più o meno convinta continuità. Mezzetti ha voluto in questa ricorrenza ripercorrere quelli che ritieni i punti principali del suo mandato.
La riorganizzazione della “macchina”
Il sindaco ha richiamato in prima battuta la riorganizzazione interna. Un tema forse non di immediata evidenza, ma che sta alla base di tutti gli effetti pratici che il Comune dispiega sul territorio e che è in cima alla lista delle priorità dell’attuale consigliatura.
“E’ importante avere una macchina comunale che lavori nel modo più efficace possibile – ha detto Mezzetti – Negli ultimi 10-15 anni si è passati da 2.200 a 1.320 dipendenti circa, ma il carico di lavoro non è certo diminuito, anzi semmai è aumentato. Il Comune è sotto stress rispetto ai compiti che ha. Avevamo bisogno di una riorganizzazione: stiamo procedendo con lil nuovo Direttore generale e altre figure apicali che sono già state individuate ed entro la fine di settembre concluderemo il nuovo step sia con altre nuove figure, sia con l’organizzazione stessa del lavoro”.
La raccolta rifiuti bussa alla porta
Il primo grande tema concreto affrontato dall’attuale Amministrazione è stata la revisione della raccolta porta-a-porta, che molto ha fatto accapigliare i modenesi. Il percorso per il cambiamento della modalità è stato avviato da poco: “E’ stato un parto difficile – ammette il sindaco – Con il precedente sistema erano stati presi accordi di carattere commerciale, bandi, appalti pluriennali, che hanno avuto bisogno di essere rivisti e ricalibrati. Per esempio le società appaltanti saranno riconvertite dalla semplice raccolta del sacchetto a terra a quello che sarà impegno maggiore su pulizia e spazzamento di strade e parchi”.
L’obiettivo dichiarato fin in campagna elettorale è quello di eliminare i sacchetti dalle strade: il primo step è partito con il centro storico. Il sindaco ha poi annunciato le fasi segeuenti, per le quali non si dovrà attendere molto. Le prossime modifiche con l’inserimento di bidoni carrellati e cassonetti riguarderò le zone più densamente popolate, partendo dal quartiere Musicisti e da quello che ruota intorno a viale Gramsci. Poi sarà la volta delle altre zone residenziali più periferiche, a partire da settembre.
Casa, lavori in corso
Il tema dell’emergenza alloggi – declinato anche attraverso la presenza forte di un vicesindaco come Francesca Maletti – è al centro del’azione amministrativa e ha già portato al lancio dello Sportello Casa. Come annunciato qualche tempo fa, diventerà operativo a giorni un altri strumento: approderà infatti in Consiglio Comunale la delibera per il cambio di destinazione d’uso temporaneo degli uffici, con la possibilità di trasformarli in abitazioni in affitto. Uno strumento che “sarà gestito e governato dall’Agenzia Casa in funzione dell esigenze presenti sul territorio”.
C’è poi il tema delle nuove urbanizzazioni, con Mezzetti che ha dichiarato di essere pronto a sfruttare i margini offerti dal piano urbanistico, vale a dire quel 3% di consumo di suolo. “Ma costruire nuove abitazioni richiede tempo – ha spiegato – Noi abbiamo bisogno di spegnere la “febbre” della richiesta di alloggi subito: per quello servono appartamenti a canone concordato subito, come per il piano uffici”.
Per quanto riguarda interventi urbanistici più complessi, ha ribadito che ciascuno di essi dovrà “essere coerente con l’idea di sviluppo strategico della città”, come non lo erano i progetti presentati e bocciati nell’ambito del primo avviso pubblico per l’attuazione del Pug ereditato dall’Amministrazione Muzzarelli.
PNRR, croce e delizia
Restando in tema di eredità, per quanto il sindaco dichiari di non essere minimamente interessato a confronti con il suo predecessore, al tempo stesso non nasconde alcune criticità. Criticità che riguardano in particolare la rigenerazione urbana e gli investimenti legati al PNRR. Su questo tema, che ha visto la giunta Muzzarelli procedere a spron battuto in molti quadranti della città, Mezzetti spiega: “C’è stato un grande sforzo di investimento sul recupero di spazi e contenitori, ma senza avere prima un’idea chiara di cosa metterci dentro. Quello che ho trovato è stato un foglio con degli appunti. Non c’è nessun progetto definito, neanche per le ex Fonderie – cita ad esempio – Ora dobbiamo recuperare quello che non è stato fatto prima, anche a causa di una rincorsa per i tempi stretti di raccolta dei fondi PNRR”.
“C’è stata progettualità molto rapida, che molto spesso ha comportato anche una calibratura non precisa dei costi d’intervento prosegue – Oggi dobbiamo fare cofinanziamenti perchè i bilanci di quella progettualità erano insufficienti rispetto ai fabbisogni reali. Da qui ai prossimi 10 anni avremo la necessitò di coprire 49 milioni di cofinanziamento, che se fossero stati progettati più puntualmente sarebbero stati sicuramente meno, al netto dell’oggettivo aumento dei costi delle materie prime”.
Il Piano ha avuto altre ripercussioni, come spiega il sindaco: “Manutenzione e decoro della città sono un tema da me molto sentito. In questi primi mesi di mandato è stato necessario recuperare risorse. Negli ultimi anni l’impegno per far fronte a cofinanziamento dei progetti Pnrr ha prosciugato le risorse a discapito della manutenzione ordinaria, che per me è invece di fondamentale importanza – spiega – Abbiamo recuperato risorse con ultimo bilancio e ora siamo pronti per poter partire anche su questo fronte. Ho insistito anche con l’Assessore e la struttura comunale perchè siano pronti ad aggredire questo tema, perchè anche la nostra struttura in questi anni è stata molto più piegata ai grandi interventi e meno a quello della manutenzione della città”.
Il cruccio della sicurezza urbana
“Non per scaricare responsabilità, ma perchè serve una condivisione: il compito prioritario di garantire la sicurezza pubblica sul territorio è degli organi dello Stato, non dal Comune. Detto ciò, il Comune può e deve assolvere una serie di proprie funzioni a partire dalla capacità di sinergia con gli organi dello Stato, tanto è vero che la nostra Polizia Locale lavora in modo sinergico con tutte le forze dell’ordine e a partire dai prossimi giorni ci sarà un rafforzamento del controllo del territorio”.
E’ l’indirizzo, già noto da tempo, sul tema della sicurezza, che ogni giorno riempie purtroppo anche le nostre pagine e che rappresenta un problema sempre al centro del dibattito politico. Mezzetti ha riflettuto su diversi aspetti, partendo da questo: “Non è l’inasprimento delle pene il punto, ma la certezza della pena. Se non alziamo il tiro sul tema della certezza della pena, allora non ne usciamo fuori”.
Poi ha aggiunto: “Non dobbiamo fare l’equazione tra immigrazione e insicurezza, però è un dato di fatto. In questo paese da trent’anni continuiamo a parlare di emergenza immigrazione, ma in quale paese dopo 30 anni si continua a parlare di emergenza e quindi hai una legislazione di emergenza che non risolve il problema in modo organico?”, si domanda il sindaco. “Secondo me manca l’interesse dall’una e dall’altra parte: hanno governato tutti, ma nessuno l’ha affrontata. Gli uni perchè alimentare le paure lucra politicamente, e la destra è maestra in questo, dall’altra probabilmente per le cooperative che lavorano e altri interessi…”, ha analizzato senza mezzi termini Mezzetti.
Un tema che si sposa anche con quello dei Minori stranieri non accompagnati, co il quale il sindaco si sta confrontando e per il quale ha recriminato su un sistema che impedisce di instradare questi ragazzi e percorsi formativi e di inserimento lavorativo.
Passando agli impegni concreti specifici dell’Amministrazione, il sindaco ha anticipato una revisione del progetto del chiosco di piazza Matteotti. Da presidio fisso a mobile: “Una pattuglia della Polizia Locale a piedi controllerà tutto il centro storico e il mattino e le aree più delicate alla sera, come via Emilia e la zona della Pomposa”.
“Affianco di ciò, cerchiamo di animare quelle parti della città che presentano delle problematiche”. L’esempio è la ruota panoramica del parco Novi Sad: “Non risolve, ma aiuta. L’idea era di portare delle attività commerciali al Novi Sad, ma molti sono stati titubanti: quindi l’obiettivo della ruota è proprio quello di sbloccare la fruibilità di quell’area. Ora speriamo di poter portare attività ulteriori già nelle prossime settimane”.
Alla sicurezza e alla vivibilità si aggiunge il tema dell’attrattività della città. Mezzetti non ha voluto bruciare gli annunci, ma ha anticipato che il 2026 sarà un anno di iniziative importanti sul piano culturale, in particolare nei mesi estivi. Per quanto riguarda l’indirizzo politico, il sindaco ha spiegato: “Il tema sarà implementare l’offerta musicale, teatrale, spettacolare e culturale, con manifestazioni di grande qualità che possano avere attrattività per un certo tipo di turismo culturale. Il tema non è grande o piccolo evento, ma la qualità dell’evento”.
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